15/05/2015
L’agenda vuole dare innanzitutto una risposta alla situazione di crisi nel MediterraneoAgenda europea sulla migrazione
La Commissione UE ha approvato l’agenda per una nuova politica europea sulla migrazione. Nell’agenda, la Commissione delinea le misure previste nell’immediato per rispondere alla situazione di crisi nel Mediterraneo e le iniziative da varare negli anni a venire per gestire meglio la migrazione in ogni suo aspetto. Tra i punti salienti, la previsione che saranno accolte in Europa 20mila persone richiedenti protezione internazionale da Paesi terzi, di cui il 9,94% (pari a 1.989 persone) in Italia. Non sono invece stati fissati numeri per la redistribuzione dei migranti già sbarcati, di cui all’Italia spetterà una quota dell’11,84%.
Lo schema approvato dalla Commissione come misura a breve termine dovrà ora passare al vaglio dei governi, e una proposta di soluzione definitiva, con quote anche per gli anni a venire, sarà presentata dalla stessa Commissione entro la fine di maggio. Il tutto nell’ottica di rivedere, nel 2016, il regolamento di Dublino secondo il quale il Paese di arrivo è quello che ha la responsabilità di accogliere i richiedenti asilo.
Nell’Agenda vengono esposte le azioni concrete e immediate che si intendono intraprendere per impedire nuovi naufragi nel Mediterraneo. Fra queste:
- triplicare le capacità e i mezzi delle operazioni Frontex, Triton e Poseidon nel 2015 e nel 2016. È stato adottato un nuovo bilancio per il 2015 che assicura i fondi necessari: un totale di 89 milioni di euro, comprensivo di 57 milioni per il Fondo asilo, migrazione e integrazione e 5 milioni per il Fondo sicurezza interna in finanziamenti di emergenza destinati agli Stati membri in prima linea, mentre entro fine maggio sarà presentato il nuovo piano operativo Triton;
- proporre per la prima volta l’attivazione del sistema di emergenza previsto all’articolo 78, paragrafo 3, del TFUE per aiutare gli Stati membri interessati da un afflusso improvviso di migranti. Entro la fine di maggio la Commissione proporrà un meccanismo temporaneo di distribuzione nell’UE delle persone con evidente bisogno di protezione internazionale. Entro la fine del 2015 seguirà una proposta di sistema permanente UE di ricollocazione in situazioni emergenziali di afflusso massiccio;
- proporre entro fine maggio un programma di reinsediamento UE per offrire ai rifugiati con evidente bisogno di protezione internazionale in Europa 20.000 posti distribuiti su tutti gli Stati membri, grazie a un finanziamento supplementare di 50 milioni di euro per il 2015 e il 2016;
- varare un’operazione di politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC) nel Mediterraneo volta a smantellare le reti di trafficanti e contrastare il traffico di migranti, nel rispetto del diritto internazionale.
Le iniziative future: i quattro pilastri per gestire la migrazione:
- ridurre gli incentivi alla migrazione irregolare, in particolare distaccando funzionari di collegamento europei per la migrazione presso le delegazioni dell’UE nei paesi terzi strategici, modificando la base giuridica di Frontex per potenziarne il ruolo in materia di rimpatrio, varando un nuovo piano d’azione con misure volte a trasformare il traffico di migranti in un’attività ad alto rischio e basso rendimento e affrontando le cause profonde nell’ambito della cooperazione allo sviluppo e dell’assistenza umanitaria;
- gestire le frontiere: salvare vite umane e rendere sicure le frontiere esterne, soprattutto rafforzando il ruolo e le capacità di Frontex; contribuendo al consolidamento delle capacità dei Paesi terzi di gestire le loro frontiere intensificando, se e quando necessario, la messa in comune di alcune funzioni di guardia costiera a livello UE;
- onorare il dovere morale di proteggere: una politica comune europea di asilo forte. La priorità è garantire l’attuazione piena e coerente del sistema europeo comune di asilo, promuovendo su base sistematica l’identificazione e il rilevamento delle impronte digitali, con sforzi per ridurne gli abusi rafforzando le disposizioni sul Paese di origine sicuro della direttiva procedure e valutando ed eventualmente riesaminando il regolamento Dublino nel 2016;
- una nuova politica di migrazione legale: l’obiettivo è che l’Europa, nel suo declino demografico, resti una destinazione allettante per i migranti; bisognerà quindi rimodernare e ristrutturare il sistema Carta blu, ridefinire le priorità delle politiche di integrazione, aumentare al massimo i vantaggi della politica migratoria per le persone e i Paesi di origine, anche rendendo meno costosi, più rapidi e più sicuri i trasferimenti delle rimesse.