09/12/2011
Ecco i dati 2010/2011 del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiatiAccoglienza richiedenti asilo e rifugiati
6.855 beneficiari dell'accoglienza tra richiedenti e titolari della protezione internazionale, 3.146 posti di accoglienza, 2.010 piccoli comuni e aree metropolitane coinvolti, 151 progetti territoriali che fanno capo a 128 enti locali. Questi i numeri del rapporto 2010/2011 del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), la rete di servizi di accoglienza e integrazione fornita dagli enti locali e dalle associazioni agli stranieri richiedenti asilo o che hanno già ottenuto una delle tre forme di protezione internazionale (status di rifugiato, protezione sussidiaria e protezione umanitaria). Il rapporto è stato elaborato da Cittalia, la Fondazione Anci ricerche, in collaborazione con il ministero dell'Interno e l’Anci, Associazione nazionale comuni italiani che gestisce il Servizio centrale Sprar.
Secondo lo studio, alla fine del 2010 risultavano in attesa dei servizi di accoglienza ancora circa 2.500 persone a fronte di una capacità nominale di 3.000 posti. I posti sono ripartiti a seconda della categoria di persone richiedenti asilo o rifugiati: 2.500 per la presa in carico delle categorie ordinarie (uomini e donne singoli, nuclei familiari); 450 per i casi di vulnerabilità (minori stranieri non accompagnati richiedenti asilo, nuclei monoparentali, persone che hanno bisogno di assistenza sanitaria specialistica e prolungata, vittime di tortura e violenza); 50 riservati a persone con problemi di salute mentale. Lo studio evidenzia che nel 2010 l'86,4% dei beneficiari appartiene alla categoria degli ordinari, mentre nel restante 13%,6 si è trattato di casi di vulnerabilità.
La situazione in generale nel 2010
In generale, alla fine del 2010 i rifugiati in Italia erano poco più di 56mila, mentre il numero delle nuove istanze di asilo inoltrate alle Commissioni territoriali sono state inferiori all’anno precedente del 31%, ovvero 12.121. Se nel 2008, tra i 44 Paesi industrializzati, l’Italia era il quinto paese “destinatario” dei richiedenti asilo, nel 2010 è divenuto quattordicesimo. Questo cambiamento è dovuto, secondo il rapporto Sprar, alla ratifica del “Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione” con la Libia approvato dal Parlamento nel febbraio 2009, che avrebbe portato all’intensificazione del controllo alle frontiere al fine di contrastare l’immigrazione irregolare portando ad una significativa diminuzione degli arrivi via mare e conseguentemente delle istanze di protezione internazionale. Le persone in fuga da conflitti o persecuzioni e giunte in Italia a presentare domanda di protezione internazionale nel 2010 giungevano prevalentemente, in ordine decrescente, dalla ex-Jugoslavia (2.249), Nigeria (1.632), Pakistan (1.115), Turchia, Afghanistan, Iraq, Ghana, Iran, Costa d’Avorio e Bangladesh. Rispetto al biennio 2008/2009 sono significativamente diminuite le istanze avanzate dai migranti in fuga dal corno d’Africa e dal Bangladesh, mentre al contrario sono aumentate quelle dei cittadini dell’ex-Jugoslavia.
Le istanze esaminate complessivamente dalle Commissioni territoriali nel corso del 2010 sono state 14.042: per 3.883, ovvero il 27,6% dei richiedenti, è stata riconosciuta una forma di protezione internazionale ed in particolare lo status di rifugiato in base alla convenzione di Ginevra a 2.094 stranieri e la protezione sussidiaria accordata agli altri 1.789. Se a questi vengono aggiunti coloro per i quali è stato proposto, a seguito del non riconoscimento di protezione internazionale, il rilascio di un permesso di soggiorno per motivi umanitari, l’esito positivo delle domande in termini di riconoscimento di una qualche forma di protezione è stato del 53,7%. Il maggior numero di riconoscimenti dello status di rifugiato ha riguardato, per l’anno 2010, cittadini provenienti da Eritrea (418), Afghanistan (224), Turchia (204), Iran (199), Palestina (191) e Iraq (144), i quali risultano essere anche in parte i destinatari prioritari della concessione di protezione sussidiaria. Infatti ai cittadini provenienti dall’Afghanistan, Eritrea ed Iraq è stato riconosciuta questa forma di tutela, così come anche a pakistani e somali. La proposta di protezione umanitaria è stata formulata in numero più consistente per richiedenti provenienti dalla ex-Jugoslavia (1401), Nigeria (313), Turchia, Pakistan, Liberia e Ghana, mentre il maggior numero di esiti negativi ha riguardato i cittadini provenienti dalla Nigeria (1.595), seguiti da ghanesi e somali.
Una breve istantanea del 2011: tra emergenze e vulnerabilità
Il rapporto afferma che i recenti flussi migratori dalla Tunisia e dalla Libia, causati dall’inasprirsi delle tensioni in questi territori, hanno portato in primo piano l’emergenza umanitaria creata dai rifugiati. Migliaia i cittadini libici e di altre nazionalità che hanno attraversato le frontiere, rifugiandosi negli Stati confinanti. In base ai dati aggiornati al 7 ottobre 2011, si stima una cifra di 331.770 persone che hanno abbandonato il territorio libico dall’inizio delle operazioni militari, delle quali 721.772 per “ripararsi” nei territori limitrofi. Dall’inizio dell’anno a settembre 2011 sono stati 60.656 i cittadini stranieri giunti via mare e sbarcati sulle coste italiane, che conseguentemente hanno determinato un incremento delle domande di protezione internazionale in Italia così come nel resto dei Paesi industrializzati. Secondo l’Unhcr, nel primo semestre 2011 (dal 1 gennaio al 30 giugno) sono state presentate 198.300 domande di asilo, con un aumento del 17% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La maggior parte dei richiedenti proviene da paesi africani, segnati da crisi economiche, politiche ed ambientali che hanno generato importanti spostamenti verso le zone più industrializzate del globo. In particolare in Italia sono state registrate, durante il primo semestre del 2011, 10.860 domande di asilo. L’incremento del 102% rispetto allo stesso periodo di riferimento dell’anno precedente è dovuto all’arrivo via mare di richiedenti asilo in fuga dal Nord Africa. A fine settembre 2011 lo Sprar ha accolto 4.865 persone, per lo più maschi, provenienti soprattutto da Afghanistan, Somalia, Eritrea, Nigeria e Pakistan. Tra i beneficiari, coloro che hanno ricevuto la protezione sussidiaria sono maggioritari rispetto ai titolari di protezione umanitaria (16%) così come rispetto alla componente dei rifugiati (20%), mentre i richiedenti protezione internazionale rappresentano il 30% degli accolti.