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886mila lavoratori domestici in Italia

15/06/2017

Il 16 giugno si celebra la Giornata internazionale del lavoro domestico

Sono per la precisione 886.125 i lavoratori domestici (57,6% colf, 42,4% badanti) che risultano assunti in regola presso le famiglie italiane nel 2015. Il numero è cresciuto dal 2007 in media del 42%. I dati sono forniti da una ricerca realizzata dalla fondazione Leone Moressa in occasione della Giornata internazionale del lavoro domestico che si celebra ogni anno il 16 giugno. Si tratta del giorno in cui, nel 2011, fu approvata la Convezione ILO n.189 sul Lavoro Domestico Dignitoso, strumento di emancipazione per milioni di lavoratrici e lavoratori in tutto il mondo. L'Italia ha ratificato la Convenzione 189 dell'ILO sul lavoro domestico il 18 dicembre 2012. La ricerca completa verrà presentata mercoledì 21 giugno 2017 a Roma.
Nello studio della Fondazione Leone Moressa si legge che “negli ultimi anni il lavoro domestico in Italia e in Europa ha acquisito sempre maggior rilevanza, facendo fronte all’invecchiamento demografico da un lato e alla crescente partecipazione delle donne al mercato del lavoro dall’altro. Considerando il progressivo calo della spesa pubblica per la famiglia e l’assistenza, le famiglie si trovano ad essere il fulcro del sistema nazionale di welfare, con più responsabilità che benefici”.
Secondo lo studio, per quanto riguarda la provenienza delle donne che lavorano nell’ambito domestico continuano a prevalere le donne dell’Est Europa, ma negli ultimi anni molte donne italiane che prima non lavoravano sono entrate (o rientrate) nel mercato del lavoro, specialmente nel lavoro domestico. Nella graduatoria delle provenienze, al primo posto si trova la Romania con il 20,5% del totale, seguita da Italia col 17,1%, Ucraina 9,1%, Filippine 6,6% e Moldova a quota 6,2% del totale degli assistenti familiari in Italia.
Rispetto ai costi sostenuti dalle famiglie italiane, dall’analisi dei dati INPS e DOMINA si può calcolare una spesa di circa 7 miliardi di euro l’anno, di cui poco meno di 1 miliardo in contributi versati allo Stato. La ricerca afferma fra l’altro che nei Paesi mediterranei, in particolare, la gestione dell’assistenza e della cura è affidata alle famiglie, con un impegno dello Stato molto minore rispetto ai paesi nordici. Per questo motivo in Italia, secondo la ricerca, è più diffuso il lavoro domestico rispetto alle strutture assistenziali: i lavoratori domestici in Italia sono il 3,5% di tutti gli occupati, contro l’1,0% della media UE 28.

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Pubblicato il: Venerdì, 16 Giugno 2017 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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