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62mila professionisti stranieri nella sanità in Italia

21/07/2017

Negli ultimi quattro anni si registra un aumento del ritorno di questi professionisti nei Paesi di origine

I professionisti della sanità di origine straniera “non solo lavorano in modo armonico in Italia con i colleghi italiani, ma contribuiscono sensibilmente alla crescita economica e allo sviluppo della cooperazione dell’Italia.” A evidenziarlo sono le statistiche presentate dall’Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) assieme alla Confederazione internazionale unione medica euro mediterranea – Umem e al Movimento internazionale “Uniti per unire”.
Secondo le statistiche, i professionisti stranieri nella sanità in Italia sono in tutto 62mila dei quali 18mila medici, 37.500 infermieri, 2.500 farmacisti, 3.500 fisioterapisti e 500 psicologi. La maggior parte di loro lavora nelle strutture private per l’impedimento della partecipazione ai concorsi pubblici che richiedono l’obbligo della cittadinanza italiana oppure comunitaria.
I laureati di origine straniera che decidono di restare in Italia dopo il diploma universitario sono circa il 40% del totale dei laureati in Italia e versano regolarmente i loro contributi agli albi professionali, all’Enpam e all’Inps per esercitare.
I rappresentanti di Amsi ed Umem sostengono che “negli ultimi quattro anni si registra un aumento del ritorno di questi professionisti nei Paesi di origine, in particolar modo in Libano, Giordania, Romania, Albania, nei Paesi Europei, Africani e Sudamericani, per motivi economici o familiari. Oltre a ciò si registra anche un aumento della richiesta da parte dei professionisti italiani che chiedono di poter svolgere degli stage o di esercitare all’estero”.

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Pubblicato il: Giovedì, 20 Luglio 2017 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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