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455mila giovani lavoratori immigrati in Italia

15/02/2012

I giovani nuovi italiani conoscono meno la precarietà, però sono pagati meno

I giovani di origine straniera occupati in Italia risultano inquadrati con contratti più stabili rispetto ai propri coetanei italiani, lavorano di più ma sono pagati meno. Allo stesso tempo i giovani nuovi italiani sono disposti a lavorare in orari più disagiati e a svolgere mansioni non adeguate al loro titolo di studio. Sono in prevalenza operai e se disoccupati trovano lavoro prima.
Sono alcuni risultati che emergono da uno studio condotto dalla Fondazione Leone Moressa, che ha confrontato la situazione lavorativa dei giovani stranieri con quella dei giovani italiani in età compresa tra i 15 e i 30 anni nel primo semestre 2011. Lo studio evidenzia che in Italia si possono contare 455mila giovani stranieri occupati e quasi 95mila disoccupati. Il tasso di occupazione dei giovani immigrati è dunque del 44,5%, molto superiore rispetto a quello dei giovani italiani che è del 32,5%.
Secondo lo studio, i giovani lavoratori stranieri sono inquadrati con contratti di lavoro stabili in misura maggiore rispetto a quelli italiani. Solo 26 su 100 giovani stranieri occupati ha un contratto di lavoro a tempo determinato o di collaborazione, mentre per gli italiani si tratta di 33 casi su 100. L’80% dei giovani immigrati svolge lavori di operaio, mentre tra i giovani italiani la percentuale è del 50%. Lo stipendio mensile di un giovane straniero è di 939 euro netti al mese, 70 euro in meno rispetto a quello di un coetaneo italiano.
Il 36% dei giovani stranieri è sottoinquadrato, mentre per gli italiani la quota scende al 27,7%.
Quasi un terzo dei giovani occupati immigrati è di provenienza romena, seguita da quella albanese, marocchina e moldava.

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Pubblicato il: Mercoledì, 15 Febbraio 2012 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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