19/06/2013
Presentate le iniziative in occasione della Giornata mondiale del rifugiato“3 giorni x 1 vita”
Le Nazioni Unite hanno scelto il 20 giugno per ricordare le vicende di milioni di rifugiati che vivono in condizioni precarie in tutto il mondo. Si tratta di afgani, somali, nigeriani, palestinesi, siriani, irakeni, sudanesi, serbi in fuga da guerre, persecuzioni, gravi violazioni dei diritti umani. Una piccola percentuale di queste persone transita dall’Italia e a volte si ferma cercando un futuro dignitoso anche nella provincia di Trento, nei centri principali come nelle valli. Sono presenze importanti per la comunità trentina. Per questo Centro Astalli Trento, realtà che si occupa di rifugiati in Trentino dal 2006, insieme al Cinformi dell'Assessorato alla Solidarietà Internazionale e Convivenza della Provincia Autonoma di Trento, Coop. Villa Sant’Ignazio, Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani, Museo Storico della Guerra di Rovereto, Ass. Microfinanza Onlus, Comitato Non Laviamocene le Mani, Comitato delle Associazioni per la Pace e i Diritti Umani di Rovereto, Comune di Arco e Centro Giovani A.gio. di Arco, Bookique, Scena Animae Mundi hanno promosso una serie di iniziative a Trento, Rovereto, Arco, Nomi per il 20-21-22 giugno.
L’apertura (20 giugno, Sala Rosa del Palazzo della Regione a Trento, ore 17.30) è affidata a “Lampedusa approdo sicuro”, progetto dedicato alle troppe morti silenziose a sud di Lampedusa e frutto di un lavoro dei giovani dell’Istituto tecnico Marconi di Rovereto, per cui verranno proiettati in anteprima i video reportage “Liberi!” e “Lampedusa approdo sicuro” e presentata l’omonima pubblicazione. Sempre giovedì 20 a Arco, a partire dalla ore 16, una serie di iniziative promosse dal Comune celebreranno i rifugiati con sport, musica, teatro.
Venerdì 21 a Rovereto, i rifugiati saranno protagonisti con lo spettacolo di teatro interculturale creato da Scena Animae Mundi (ore 18, PIAZZA DELLE ERBE e non Piazza Loreto come comunicato precedentemente) e con i 5 documentari di “Benvenuti in Italia” presentati dal regista Aluk Amiri (ore 21, Sala Fondazione Caritro, Corso Rosmini).
Sabato 22, al mattino, bibiclettata con partenza da Trento e Rovereto con arrivo a Nomi. Dalle 18, presso Bookique (via Torre d'Augusto 29, Trento) presentazione del progetto “Re-Lab” per la formazione all’impresa di rifugiati e del laboratorio fotografico. Dalle 20.30, prosecuzione presso Bookique con proiezione dei 5 documentari di “Benvenuti in Italia” presentati dal regista Aluk Amiri e musica dal vivo in concomitanza con la “Notte Bianca” delle feste vigiliane.
Idea di fondo che percorre queste iniziative è che se accolti dalla nostra comunità, i rifugiati possono diventare soggetti attivi e contribuire al futuro del Trentino. Di qui il progetto presentato nel corso della conferenza di stamattina e intitolato “Incontrarsi nel volontariato”, realizzato da Centro Astalli in collaborazione con Centro Servizi Volontariato della Provincia di Trento, che ha portato i rifugiati a inserirsi come volontari nelle organizzazioni attive sul territorio. Fra i protagonisti dell'iniziativa anche Qaseem Hamed, rifugiato pakistano e volontario presso la Caritas diocesana, che ha raccontato la propria esperienza di fuga dal Paese d'origine evidenziando l'importanza di occasioni di incontro e confronto con la comunità locale.
In apertura di conferenza stampa il coordinatore del Centro Astalli Trento Abdelazim Koko ha ricordato l'impegno dell'associazione, realtà locale del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati, nel creare una cultura di accoglienza per i rifugiati che arrivano in Trentino. Per questo motivo dal 2007 ad oggi Centro Astalli Trento si è fatto promotore di diverse iniziative in occasione della Giornata mondiale del rifugiato. Sono oltre 42 milioni, ha ricordato il coordinatore di Astalli, le persone costrette a abbandonare il loro paese nel mondo. Solo una piccola percentuale raggiunge il nostro Paese: nel 2012 le domande di asilo sono state poco più di 15.000. Pierluigi La Spada, coordinatore responsabile di Cinformi, ha tracciato il quadro del sistema di accoglienza dei richiedenti protezione internazionale sul territorio provinciale. Il progetto di accoglienza “ordinario”, attivo dal 2002, prevede 30 posti annuali dei quali 15 finanziati dallo Stato tramite il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR). Con giugno 2013, su richiesta dello Stato, il numero dei posti è aumentato, da 30 a 60, con l’obiettivo di far fronte ai recenti sbarchi a Lampedusa. I costi dell’ampliamento sono a totale carico del ministero dell'Interno.