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29° Rapporto ISMU sulle migrazioni, ecco i dati principali

13/02/2024

5 milioni e 775mila migranti a inizio 2023 fra regolari e irregolari, in calo rispetto al 2022

Fondazione ISMU - Iniziative e Studi sulla Multietnicità di Milano stima che al 1° gennaio 2023 gli stranieri presenti in Italia siano circa 5 milioni e 775mila, 55mila in meno rispetto alla stessa data del 2022. Il bilancio demografico mostra una significativa crescita della popolazione straniera residente in Italia (+110.000 unità). Diminuisce, invece, la componente irregolare, che si attesta sulle 458mila unità, contro le 506mila dell’anno precedente. Il calo degli irregolari è dovuto principalmente all’avanzamento delle regolarizzazioni attuate nel 2022 a completamento delle procedure di “emersione 2020”. Da segnalare la consistente riduzione dei “regolari non residenti”: il loro numero è sceso da 293mila a 176mila (-117mila).
I dati emergono dal 29° Rapporto sulle migrazioni 2023, presentato il 13 febbraio 2024 a Milano.

Al 1° gennaio del 2023, tra gli stranieri regolarmente presenti in Italia la componente non Ue è di circa tre quarti del totale. Fondazione ISMU rileva che l’aumento degli stranieri provenienti da Paesi terzi nel 2022 va quasi del tutto attribuito alle vicende che hanno determinato la forte crescita della popolazione ucraina, una presenza che, tra l’altro, era da tempo consolidata nella realtà italiana. Il 40% di cittadini non comunitari proviene da quattro Paesi: Ucraina, Marocco, Albania e Cina. Seguono undici Paesi con quote di presenze regolari non UE comprese tra il 2% e il 5%. Nell’ordine: India, Bangladesh, Egitto, Filippine, Pakistan, Moldova, Sri Lanka, Senegal Nigeria, Tunisia e Perù. Nel complesso le prime quindici nazionalità coprono più di tre quarti del totale.

È in calo il tasso di natalità degli stranieri. Il ruolo dell’immigrazione nel mitigare i numeri dell'“inverno demografico” resta importante: le 393mila nascite registrate in Italia nel 2022 sono il 27% in meno rispetto al dato del 2002, ma sono il prodotto di un aumento del 56% dei nati stranieri e una diminuzione del 33% di quelli italiani.

Sul fronte scuola, il numero degli alunni con background migratorio nelle scuole italiane è tornato a crescere a un ritmo che lascia presumere che, in circa 10 anni, si potrà arrivare al traguardo di un milione di alunni con background migratorio (nell’a.s. 2021/22 il numero si attesta a 872.360 presenze). Si segnala, inoltre, che i nati in Italia rappresentano il 67,5% degli alunni con cittadinanza non italiana.

Per quanto riguarda il lavoro, il 2023 ha segnato il record storico delle assunzioni di personale immigrato – 1.057.620 persone – programmate dalle imprese italiane (fonte Unioncamere – ANPAL). Permangono, però, numerose criticità, che mostrano la necessità di una nuova governance dei processi migratori e di inclusione.

Sul piano della salute, dai dati Istat 2023 emerge che nel 2021 i cittadini stranieri provenienti da Paesi dell’area europea (esclusa l’Italia) rappresentano il 3,2% di tutti i ricoveri in regime ordinario, seguiti dai ricoveri di cittadini provenienti da Paesi dell’area africana (1,6%), asiatica (1,1%) e americana (0,6%).

Nel corso del 2022 gli stranieri che hanno acquisito la cittadinanza sono circa 214mila, contro i 121.457 dell’anno precedente. I cittadini non comunitari divenuti italiani nel 2022 sono in prevalenza marocchini, albanesi e ucraini.

Nel 2022 le richieste d’asilo sono state 84.289 (di cui 7.090 reiterate), con una crescita del 57% rispetto al 2021, quando le domande erano state 53.609. Nel 2023 le richieste d’asilo verso l’Italia sono state invece 135.820, presentate primariamente da cittadini del Bangladesh (17,3%), dell’Egitto (13,5%) e del Pakistan (12,6%).

Per quanto riguarda le religioni, ISMU stima che al 1° luglio 2023 i cristiani nel loro complesso rappresentino la maggioranza assoluta (53,1%) tra gli stranieri residenti in Italia, con una presenza di immigrati cattolici che si attesta al 17,0% (i musulmani rappresentano il 29,7%).

Per approfondire: comunicato stampa Fondazione ISMU

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Pubblicato il: Martedì, 13 Febbraio 2024 - Ultima modifica: Venerdì, 16 Febbraio 2024

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