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281mila richieste di protezione accolte nell’UE nel 2020

28/04/2021

Dati Eurostat: calo del 5% rispetto all’anno precedente

Nel 2020 gli Stati membri dell'UE hanno concesso una qualche forma di protezione a 281.000 richiedenti asilo, con un calo del 5% rispetto al 2019 (295.600). I dati arrivano da Eurostat, l'Ufficio statistico dell'Unione europea.
In particolare, 127.700 persone hanno ottenuto lo status di rifugiato (45% di tutte le decisioni positive), 80.700 hanno ricevuto protezione umanitaria (29%) e 72.600 protezione sussidiaria (26%).
Il numero più alto di persone che hanno ricevuto protezione è stato registrato in Germania (98.000, 35% del totale dell'UE), davanti a Spagna (51.200, 18%), Grecia (35.800, 13%), Francia (29.400, 10%) e Italia (21.300, 8%). Questi cinque Stati membri rappresentano insieme oltre l'80% di tutte le forme di protezione concesse nell'UE nel 2020.
Il gruppo nazionale più numeroso di beneficiari di protezione è rappresentato dai siriani (74.700, 27%); il 60% di questi ha ricevuto protezione in Germania. I venezuelani (47.100, 17%) si sono classificati al secondo posto; il 96% dei venezuelani ha ottenuto protezione in Spagna. Gli afgani (42.200, 15%) sono la terza cittadinanza; il 35% di questi ha ricevuto protezione in Germania.
Guardando ai pronunciamenti rispetto alle domande d’asilo, in totale, nell’UE sono state prese 521.000 decisioni di primo grado e 232.800 decisioni finali a seguito di ricorso o riesame. Il tasso di riconoscimento è stato del 41% per le decisioni di primo grado, mentre per le decisioni finali in appello o in revisione il tasso di riconoscimento è stato del 30%. I dati includono sia lo status di rifugiato e protezione sussidiaria, sia lo status di protezione umanitaria basata sulla legislazione nazionale.
Tra le prime venti cittadinanze di origine oggetto di decisioni di primo grado nel 2020, venezuelani (95%), siriani (85%) ed eritrei (81%) hanno avuto i tassi di riconoscimento più alti, mentre colombiani (2%), georgiani (4%) e albanesi (5%) hanno avuto i tassi di riconoscimento più bassi. Tra le prime venti cittadinanze oggetto di decisioni in ultima istanza in appello o revisione nel 2020, invece, siriani (74%), afghani (54%) e maliani (45%) hanno avuto i tassi di riconoscimento più alti, mentre georgiani (3%), albanesi (5 %) e armeni (8%) hanno avuto i più bassi.

Minori non accompagnati
Nel 2020, 13.600 richiedenti asilo negli Stati membri dell'UE sono minori non accompagnati. Il dato è in calo del 4% rispetto al 2019 (14.100), confermando la tendenza al ribasso iniziata dopo il picco del 2015 (92.000).
I minori non accompagnati rappresentano, nel 2020, il 10% di tutti i richiedenti asilo nell’UE di età inferiore ai 18 anni; in maggioranza (88%) si tratta di maschi. Il 67% ha un'età compresa tra i 16 e i 17 anni (9.100 persone), mentre quelli di età inferiore ai 14 anni sono l'11% (1.500 persone).
I principali paesi di origine sono Afghanistan, Siria e Pakistan, che insieme rappresentano i due terzi di tutte le domande di asilo da parte di minori non accompagnati negli Stati membri dell'UE nel 2020.
Con 2.800 domande registrate, la Grecia copre oltre il 20% di tutte le istanze di minori non accompagnati nell'UE, seguita da Germania (2.200, 16%), Austria (1.400, 10%), Belgio (1.200, 9%), Paesi Bassi e Romania (1.000, 7% ciascuno). Questi sei paesi insieme coprono oltre il 70% delle domande di asilo da parte di minori non accompagnati nell'UE nel 2020.

Banca dati Eurostat su asilo e migrazione

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Pubblicato il: Mercoledì, 28 Aprile 2021

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