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2014, record di traversate via mare

11/12/2014

Oltre 348mila persone in tutto il mondo hanno sfidato il mare cercando soprattutto protezione

Almeno 348mila persone nel mondo hanno tentato traversate via mare dall’inizio del 2014. Storicamente, la motivazione principale è sempre stata la ricerca di migliori opportunità economiche, ma nel 2014 il numero di richiedenti asilo è aumentato. I dati arrivano dall'Unhcr, l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. Secondo l’agenzia, l’Europa, che confina con importanti conflitti a sud, est e sud-est, è stata destinataria del numero più elevato di arrivi via mare. Si tratta di oltre 207mila persone che hanno attraversato il Mediterraneo dall'inizio di gennaio, quasi il triplo del precedente picco di circa 70mila persone nel 2011, quando la guerra civile libica era in pieno svolgimento. I richiedenti asilo rappresentano la componente maggioritaria di questo flusso.
Oltre al Mediterraneo, ci sono attualmente almeno altre tre rotte marittime utilizzate in via prioritaria sia dai migranti che dalle persone in fuga da conflitti o persecuzioni. Dal 1 gennaio alla fine di novembre 2014, nella regione del Corno d'Africa quasi 83mila persone hanno attraversato il Golfo di Aden e il Mar Rosso nella rotta che dall’Etiopia e dalla Somalia permette di raggiungere lo Yemen o successivamente l’Arabia Saudita e i paesi del Golfo Persico. Nel sud-est asiatico si stima che siano 54mila le persone che hanno intrapreso queste traversate via mare nel 2014. In molti casi si tratta di persone in fuga dal Bangladesh e dal Myanmar, intenzionate a raggiungere la Thailandia, la Malesia o l’Indonesia. Nei Caraibi, inoltre, sono circa 4.500 le persone che hanno preso la via del mare dal 1 gennaio al 1 dicembre di quest’anno nella speranza di sfuggire alla povertà o in cerca di asilo.

4 mila le vittime della criminalità organizzata internazionale segnalate nel 2014 all'Unhcr
Molte persone muoiono o cadono vittime della criminalità organizzata internazionale nel tentativo di intraprendere questi viaggi. Sono oltre 4mila le vittime segnalate quest’anno all’Unhcr in tutto il mondo. Tra queste, sono oltre 3mila i morti nel Mediterraneo, diventato il più letale dei tragitti. Si stima poi che 450 persone siano morte nel sud-est asiatico nel tentativo di attraversare il Golfo del Bengala. All’8 dicembre erano circa 250 le persone morte nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, mentre sarebbero 71 i morti e i dispersi nei Caraibi.
L'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati mette in guardia la comunità internazionale sul rischio di distogliere l’attenzione dall’impegno nel salvare vite umane. Secondo l'Unhcr “vanno affrontate le reali ragioni che stanno alla base di questi flussi, e ciò significa guardare al motivo per cui le persone fuggono, ciò che impedisce loro di cercare asilo con mezzi più sicuri, e che cosa si può fare per reprimere le reti criminali che prosperano in questo modo, proteggendo al tempo stesso le loro vittime. Significa anche – prosegue l'Agenzia Onu – avere sistemi adeguati per far fronte agli arrivi e per distinguere i veri rifugiati da coloro che non lo sono.”

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Pubblicato il: Venerdì, 12 Dicembre 2014 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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