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18 ottobre, giornata europea contro la tratta di esseri umani

18/10/2016

“Quasi tre quarti dei migranti sbarcati nel Sud di Italia riferiscono di essere stati vittime di episodi di tratta o di traffico di esseri umani”

Il 18 ottobre si celebra la giornata europea contro la tratta di esseri umani, giunta quest'anno alla decima edizione. Istituita dalla Commissione Europea nel 2007, la giornata si pone l'obiettivo di favorire una maggiore sensibilizzazione rivolta alle comunità locali su una delle più gravi violazioni dei diritti umani che reca alle vittime danni profondi e ferite difficilmente rimarginabili. I migranti, evidenzia l'Organizzazione Internazionale per la Migrazione (OIM), sono tra i soggetti più a rischio. Secondo i dati che emergono dalla interviste anonime effettuate nei luoghi di sbarco del Sud di Italia, quasi i tre quarti dei migranti che affrontano la rotta del Mediterraneo Centrale per arrivare in Europa sono stati vittime di tratta o di traffico di esseri umani.
La maggior parte dei casi di abusi viene segnalata in Libia. L’indagine dell’OIM sottolinea tra l’altro che maggiore è il tempo che i migranti trascorrono nei Paesi di transito, più alto diventa il rischio di essere vittima di sfruttamento o di traffico di esseri umani. Il 79% dei migranti intervistati che ha trascorso più di un anno in un Paese diverso da quello di origine ha finito per diventare vittima di pratiche di sfruttamento.
Il quadro normativo italiano
In Italia, secondo il Ministero dell'Interno, la tratta di persone costituisce la terza fonte di reddito per le organizzazioni criminali, dopo il traffico di armi e di droga.
La normativa italiana per il contrasto alla tratta di esseri umani si basa essenzialmente sul Decreto legislativo 4 marzo 2014 n.24 recante "Attuazione della direttiva 2011/36/UE relativa alla prevenzione e alla repressione della tratta di esseri umani e alla protezione delle vittime”, entrata in vigore 28 marzo 2014.
Il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri è l'organismo deputato a svolgere compiti di indirizzo, coordinamento e monitoraggio in materia di tratta degli esseri umani. Il 26 febbraio 2016 è stato adottato il Primo Piano nazionale d'azione contro la tratta e il grave sfruttamento degli esseri umani. ll Piano si propone di definire strategie pluriennali di intervento per la prevenzione e il contrasto al fenomeno della tratta e del grave sfruttamento degli esseri umani, nonché azioni finalizzate alla sensibilizzazione, alla prevenzione sociale, all'emersione e all'integrazione delle vittime.
Presso il Dipartimento è attivo il NUMERO VERDE ANTITRATTA (800-290-290) operativo h24 - gratuito e anonimo, consente di entrare in contatto con personale specializzato multilingue.

Gli interventi della Provincia autonoma di Trento
La Provincia autonoma di Trento ha attivato nel 2006 un “tavolo tecnico di coordinamento provinciale per l’accoglienza delle vittime di tratta”, composto per la Provincia autonoma di Trento dal Cinformi (Centro informativo per l’immigrazione, unità operativa del Servizio); per i servizi sociali particolarmente interessati al tema, dai Comuni di Trento e Rovereto; per le unità di strada, dall’Associazione Lila Trentino e dall’Associazione Cif (Centro italiano femminile) di Trento; per i volontari di strada, dall’Associazione l’Altrastrada di Trento e dal Gruppo Raab di Rovereto; per le strutture di accoglienza, dalla Cooperativa Punto d’Approdo di Rovereto, dall'Associazione Acisjf (Casa della giovane) di Trento, dalla Cooperativa Villa S. Ignazio di Trento e dall’Associazione Atas-onlus di Trento. Il citato “tavolo tecnico” è stato attivato con lo scopo di definire in Trentino un modello comune di intervento.

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Pubblicato il: Martedì, 18 Ottobre 2016 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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