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CINFORMI NEWSLETTER SPECIALE immigrazione

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Trentino, lettera dei cittadini immigrati

“La sicurezza non è un traguardo più o meno raggiunto, ma un valore comune da tutelare insieme giorno dopo giorno”

La redazione del Cinformi ha ricevuto una lettera sottoscritta da numerose associazioni di cittadini immigrati in Trentino che intendono comunicare, attraverso il Centro informativo per l’immigrazione, la loro preoccupazione di fronte al tema della sicurezza. La lettera propone la riflessione dei “nuovi trentini” su un argomento da tempo al centro di vivaci discussioni e aspre polemiche. Le associazioni sottolineano come la questione sicurezza sia una problematica che riguarda l’intera comunità; una comunità – scrivono i cittadini immigrati – intesa come incontro fra trentini e nuovi trentini. Lo spunto è il recente episodio di cronaca avvenuto a Trento, dove uno studente è stato aggredito da un gruppo di giovani stranieri. Di qui il richiamo delle associazioni a non fare generalizzazioni e a non cadere nel pregiudizio associando la parola immigrazione alla parola criminalità. Serve invece – si afferma nella lettera – uno sforzo comune per un bene comune, quello appunto della sicurezza, che rappresenta una priorità non solo per gli autoctoni, ma anche per gli stranieri, talvolta colpiti come gli italiani – continua il testo – proprio da quella violenza che il pregiudizio associa a chi è culturalmente diverso. Di seguito, il testo della lettera sottoscritta dalle associazioni di immigrati:

“L’aggressione avvenuta recentemente a Trento ai danni di uno studente da parte di un gruppo di giovani stranieri impone una riflessione sul tema della sicurezza e sull’equazione, purtroppo molto popolare, immigrazione uguale criminalità. Certamente episodi come questo danno fiato alle trombe dell’allarmismo e favoriscono la strumentalizzazione di comportamenti che sono invece assolutamente trasversali all’interno della popolazione e che preoccupano tanto gli italiani quanto gli stranieri. Come cittadini immigrati crediamo sia quindi importante affrontare la questione sicurezza senza bandiere politiche, geografiche o culturali, considerandola invece come un problema della comunità, intesa come incontro fra trentini e nuovi trentini. Peraltro, proprio noi immigrati avvertiamo la questione sicurezza con particolare apprensione. Questa problematica si intreccia infatti, nel caso dei cittadini stranieri, con le motivazioni che spesso stanno alla base della scelta di lasciare il nostro Paese per cercare, in una nuova comunità, una serenità talvolta negata in patria. Una nuova comunità, nel nostro caso quella trentina, di cui noi ci sentiamo, nonostante le voci contrarie, parte integrante: qui lavoriamo, qui sosteniamo l'economia e qui partecipiamo alla vita sociale, offrendo la nostra cultura e le nostre tradizioni. Qui sono nati i nostri figli, trentini come i loro compagni di banco, di gioco, di squadra. Proprio per i nostri giovani e più in generale per l'intera comunità la questione sicurezza è di primaria importanza. E non si tratta – è bene ribadirlo – di un'esigenza avvertita, come alcune forze politiche vogliono far credere, solo dagli autoctoni, ma anche dagli immigrati, talvolta colpiti – come gli italiani – proprio da quella violenza che il pregiudizio associa a chi è culturalmente diverso. Molto è già stato fatto sul fronte della sicurezza. Riteniamo tuttavia necessario un ulteriore sforzo in questa direzione, a vantaggio dell'intera comunità. Noi, nuovi trentini, crediamo sia quindi importante non “abbassare la guardia” e considerare il tema della sicurezza non come un traguardo più o meno raggiunto, ma come un valore comune da tutelare insieme giorno dopo giorno.”

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11/11/2009

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Published: Thursday 12 November 2009 - Last modify: Wednesday 27 June 2018

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