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"Una stagione all'inferno"

07/02/2008

Medici senza frontiere denuncia le drammatiche condizioni degli stranieri stagionali impiegati in agricoltura nelle campagne del sud Italia...

Medici senza frontiere denuncia le drammatiche condizioni degli stranieri stagionali impiegati in agricoltura nelle campagne del sud Italia Il titolo del Rapporto è “Una stagione all’inferno”. “I dati raccolti nel corso dell’indagine – afferma una nota di Medici senza frontiere – evidenziano condizioni di vita, salute e lavoro drammatiche, indegne per un Paese dell’Unione europea”. Da luglio a novembre 2007 un’equipe mobile ha visitato e intervistato oltre 600 stranieri impiegati come lavoratori stagionali in agricoltura in meridione. “I risultati dell’inchiesta – dice la nota di Msf – sono allarmanti: gli stranieri si ammalano a causa delle durissime condizioni di vita e lavoro cui sono costretti.” Gli stranieri impiegati come stagionali – continua la nota – sono in maggioranza uomini giovani provenienti da Paesi dell’Africa sub-sahariana, del Maghreb o dell’Est Europa. Il 90% degli intervistati non aveva alcun contratto di lavoro. Le condizioni di vita – afferma poi Medici senza frontiere – sono drammatiche: il 65% degli immigrati intervistati vive in strutture abbandonate, il 62% degli intervistati non dispone di servizi igienici nel luogo in cui vive, il 64% non ha accesso all'acqua corrente e deve percorrere distanze considerevoli per raggiungere il punto d'acqua più vicino. Nel 92% dei casi gli alloggi sono sprovvisti di riscaldamento. Condizioni di vita e di lavoro che si riflettono sullo stato di salute degli stranieri. Una condizione di precarietà che – aggiunge Msf – espone gli stagionali a soprusi da parte dei datori di lavoro e caporali.

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Pubblicato il: Martedì, 03 Giugno 2008 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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