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Studenti immigrati in Italia

08/09/2011

Gli studenti stranieri sono maggiormente iscritti presso gli istituti professionali e tecnici

I ragazzi di origine immigrata aspirano a titoli di studio più modesti rispetto ai compagni italiani e solo uno su tre desidera avere una laurea. La maggior parte dei quindicenni è di prima generazione e più della metà di loro è arrivata in Italia da meno di sei anni. I dati emergono da una ricerca sulla presenza degli stranieri nelle scuole italiane realizzata dalla Fondazione Leone Moressa, che ha tracciato l’identikit dello studente straniero quindicenne prendendo l’avvio dall’indagine Ocse Pisa realizzata nel 2009.
Lo studio evidenzia che a differenza dei quindicenni italiani che per la maggior parte frequentano il liceo, gli studenti stranieri sono maggiormente iscritti presso gli istituti professionali e tecnici. Differenze si riscontrano anche per quanto riguarda l’aspirazione al titolo di studio. Mentre quasi la metà degli studenti italiani vorrebbe una laurea specialistica o triennale, solo circa un quarto degli immigrati pensa allo stesso titolo, mentre gli altri puntano a conseguire il diploma di scuola superiore o la qualifica professionale. Per quanto riguarda la famiglia, lo studio rileva che in quasi 70% delle case degli studenti stranieri intervistati si parla principalmente una lingua diversa dall’italiano e che i loro genitori svolgono prevalentemente professioni dalla media o bassa specializzazione.
Secondo l’indagine poi gli studenti stranieri dispongono di ambienti meno adatti allo studio rispetto ai compagni italiani, in particolare riguardo alle dotazioni informatiche. L’88,6% degli studenti immigrati possiede un computer con cui fare i compiti e il 73,8% possiede un collegamento alla rete internet, a fronte, rispettivamente, del 95,7% e del 88,7% degli studenti italiani.
“La sempre maggiore presenza degli alunni stranieri nelle scuole italiane - affermano i ricercatori della Fondazione Leone Moressa - alimenta il dibattito sulle politiche formative rivolte ai giovani migranti: dalle norme al diritto allo studio, alla garanzia di un’offerta educativa di qualità. Sebbene la presenza straniera nelle scuole possa essere di per sé una fonte di fragilità se mal governata, costituisce invece una risorsa da valorizzare, dal momento che i primi processi di integrazione avvengono anche tra i banchi di scuola, dove italiani e stranieri si trovano a confrontarsi e a conoscersi”.

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Pubblicato il: Venerdì, 09 Settembre 2011 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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