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Soccorso in mare, in vista nuove norme UE

17/04/2014

Le nuove norme sul soccorso in mare dovrebbero entrare in vigore prima dell'estate

Norme sul soccorso in mare più chiare per il personale di frontiera che si occupa di migranti a rischio di annegamento nel Mediterraneo. Il Parlamento europeo ha approvato nuove regole per la ricerca e il salvataggio di migranti che il personale di frontiera in servizio per le operazioni marittime di Frontex dovrà adottare. L'obiettivo principale è scongiurare le morti in mare. Le nuove regole, già informalmente concordate dai negoziatori del Parlamento e del Consiglio europeo, dovrebbero entrare in vigore prima dell'estate.

Norme obbligatorie per ricerca e salvataggio
Il regolamento definisce le “fasi di emergenza” per le operazioni di ricerca e salvataggio e impone alle unità partecipanti alle operazioni Frontex l'impegno di salvare vite umane. Le norme in materia di operazioni di ricerca e soccorso e sbarco dei migranti riguarderanno solo le operazioni coordinate da Frontex.

Identificazione dei migranti intercettati
Il “piano operativo” che disciplina le operazioni di sorveglianza alle frontiere coordinate da Frontex dovrà prevedere che le procedure per garantire che le persone bisognose di protezione internazionale, le vittime della tratta di esseri umani, i minori non accompagnati e altre persone bisognose siano identificati e ricevano un'assistenza adeguata. Eventuali misure coercitive potranno essere adottate solo dopo l'identificazione dei migranti.

Diritti fondamentali e principio di non respingimento
I deputati hanno inasprito le regole per garantire il rispetto del principio di “non respingimento”, in base al quale le persone non possono essere rimpatriate in Paesi ove sussiste il rischio di persecuzioni, torture o altri danni gravi. Il personale di frontiera che intende intercettare o soccorrere persone in un paese terzo dovrà seguire determinate procedure (ad esempio, l'identificazione, la valutazione personale, le informazioni sul luogo dello sbarco, ecc.).

No ai respingimenti in mare o alla punizione di soccorritori
Le operazioni di respingimento in alto mare saranno vietate. Le guardie di frontiera potranno solamente “avvertire il natante e ordinargli di non entrare nelle acque territoriali di uno Stato membro”. I deputati hanno inoltre inserito un considerando che recita: “Il comandante e l'equipaggio non dovrebbero essere passibili di sanzioni penali per il solo motivo di aver soccorso persone in pericolo in mare e averle portate in un luogo sicuro”.

Prossime tappe
Il progetto di regolamento approvato dal Parlamento deve ancora essere formalmente approvato dal Consiglio dei ministri dell'UE. Entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea e sarà direttamente applicabile negli Stati membri.

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Pubblicato il: Giovedì, 17 Aprile 2014 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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