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Sbarchi, tragedia senza fine

11/02/2015

I migranti sarebbero stati imbarcati con la forza e sotto la minaccia delle armi

Pochi giorni fa la notizia dei 29 migranti morti assiderati nel tentativo di raggiungere l'Europa a bordo una “carretta del mare”. Oggi, 11 febbraio 2015, il drammatico aggiornamento di quella già terribile vicenda. Stando alle testimonianze dei sopravvissuti tratti in salvo da mezzi mercantili e dalla Guardia Costiera, sarebbero centinaia le persone che hanno perso la vita fra domenica e lunedì scorsi. Sarebbero stati inghiottiti dal mare in burrasca mentre viaggiavano a bordo di alcuni gommoni dalla Libia all'Europa. Si parla di circa trecento morti, ma il bilancio non è definitivo. Dai racconti dei sopravvissuti emergono anche nuove informazioni su questo ennesimo viaggio della speranza. I migranti sarebbero stati imbarcati con la forza e sotto la minaccia delle armi.
Immediata la reazione, fra gli altri, dell'Unhcr, l'Agenzia Onu per i rifugiati. “Da un anno e mezzo – si legge in una nota – chiediamo con forza di potenziare le capacità di salvataggio di vite umane nel Mediterraneo. Il Governo italiano con Mare Nostrum ha dimostrato l’impegno a voler trovare una soluzione, e l’Unhcr ha più volte fatto appello affinchè l’operazione diventasse di gestione europea. Sorprende che non ci sia ancora la capacità di farsi carico di questo impegno data l’entità della crisi umanitaria in corso. L’operazione Triton non ha come suo mandato principale il salvataggio di vite umane e quindi non può essere la risposta di cui c’è urgente bisogno.”

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Pubblicato il: Mercoledì, 11 Febbraio 2015 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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