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Sbarchi, il quadro aggiornato

03/05/2014

Il numero degli sbarchi quest'anno è dieci volte superiore al dato del 2013

Sono 28mila i migranti arrivati nel 2014 sulle coste italiane a bordo i imbarcazioni di fortuna sovraffollate, instabili e prive di ogni sistema di sicurezza. Fra loro anche molti minorenni (anche bambini), donne in gravidanza e alcuni disabili. Gli arrivi via mare sono proseguiti anche in questi giorni e l'operazione “Mare Nostrum” ha evitato, sin dall'inizio della sua operatività, nuove tragedie nelle acque del Mediterraneo. La grande maggioranza delle persone che arrivano via mare dall'Africa non sono migranti economici, ma richiedenti protezione internazionale in fuga da guerre e persecuzioni. Nonostante il terribile “viaggio della speranza”, queste persone non presentano particolari problemi di salute. Secondo il protocollo dell'operazione “Mare Nostrum” ogni migrante, oltre ad assere identificato, viene sottoposto, già a bordo dei mezzi di soccorso della Marina, a scrupolosi accertamenti sanitari.
Proprio l'operazione “Mare Nostrum”, che ha preso il via nell'ottobre 2013, è al centro in questi giorni dell'attenzione del governo e delle istituzioni a vario titolo impegnate nel campo dell'immigrazione. Al centro di tale analisi le ricadute dei soccorsi sul fenomeno degli arrivi via mare dall'Africa.
Fra le più recenti analisi tecniche il Cir, Consiglio italiano per i rifugiati, sottolinea che “comparando i dati sugli sbarchi di migranti e rifugiati dal 2011 all’aprile 2014, si può affermare che, a causa del prolungarsi della crisi in Siria e dell’instabilità in Libia, le persone sarebbero partite dalla Libia e dall’Egitto anche senza ‘Mare Nostrum’, ma molte di loro non sarebbero mai arrivate vive senza questa operazione.”
Tale affermazione giunge a pochi giorni dall'intervento (il 29 aprile 2014) alle Commissioni riunite Esteri e Difesa del direttore centrale dell'immigrazione e della polizia delle frontiere presso il ministero dell'Interno nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'operazione “Mare Nostrum” e sui suoi risvolti internazionali. Il direttore aveva avuto parole di elogio per “Mare Nostrum”, ma aveva anche sostenuto che l'operazione avrebbe incrementato le partenze dalla Libia. Sarebbero 800mila – aveva poi aggiunto il dirigente – i migranti in procinto di partire dall'Africa in direzione dell'Europa (annunciando inoltre l'ipotesi di un piano del governo per accogliere 50mila migranti che lo Sprar non è in grado di ospitare). Affermazione, questa, sulla quale è intervenuto il presidente del Consiglio. L'intelligence – ha detto – definisce in 800mila il numero potenziale di persone che in questo momento sono in Libia senza essere libici interessati a restare in Libia. Non si tratta – ha sottolineato il presidente del Consiglio – dei numeri degli sbarchi in Italia.
Anche dal capo del governo è poi arrivato l'appello ad un'assunzione di responsabilità a livello europeo (come già fatto più volte dal ministro dell'Interno), auspicando che l'operazione “Mare Nostrum” sia svolta in maniera congiunta da Marina Militare italiana e forze europee. Il governo intende tornare ad affrontare la questione – chiamando in causa anche le Nazioni Unite – in vista del prossimo consiglio UE e del semestre italiano di presidenza.
In Europa comunque qualcosa si muove: entro l'estate dovrebbero entrare in vigore le nuove norme approvate dal Parlamento UE riguardanti il personale di frontiera in servizio per le operazioni marittime di Frontex. Fra gli obiettivi, garantire il rispetto del principio di “non respingimento”, in base al quale le persone non possono essere rimpatriate in Paesi ove sussiste il rischio di persecuzioni, torture o altri danni gravi. Inoltre le operazioni di respingimento in alto mare saranno vietate. Il progetto di regolamento approvato dal Parlamento deve essere formalmente approvato dal Consiglio dei ministri dell'UE.

Il quadro in Trentino
Nella serata di venerdì 2 maggio 2014 in Trentino è arrivato un nuovo gruppo di migranti giunti in Italia via mare dall'Africa. Si tratta di diciannove persone dell'Eritrea, due del Ghana, due della Nigeria, una del Bangladesh e una del Sudan. Sono tutti maschi eccetto una donna eritrea; l'età media è 25 anni.
Nel complesso in Trentino da marzo 2014 sono stati portati sinora quattro gruppi, per un totale di 145 persone. Dei primi tre gruppi accolti sono rimasti un minore non accompagnato (accolto in una struttura protetta) e un adulto ricoverato per un problema di salute.
Anche al Campo della Protezione Civile di Marco di Rovereto (luogo di prima accoglienza in Trentino) vengono svolti scrupolosi accertamenti sanitari (peraltro già effettuati sui mezzi di soccorso della Marina). Sinora non sono state riscontrate problematiche sanitarie rilevanti.

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Pubblicato il: Sabato, 03 Maggio 2014 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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