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“Sbarchi”, 170 morti nel 2014

15/05/2014

Musulmani e cattolici hanno pregato insieme davanti alla salme dei migranti morti nel naufragio del 12 maggio

L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati esprime sgomento per il crescente numero di morti nel Mediterraneo dovuti ai "viaggi della speranza" dei richiedenti asilo e rifugiati che partono su imbarcazioni insicure, spesso gestite da trafficanti senza scrupoli. L’Unhcr stima che da gennaio 2014 ad oggi siano oltre 170 le persone morte in mare nel tentativo di raggiungere l’Europa dall'Africa. L'Agenzia Onu ha lanciato una campagna di informazione in collaborazione con la guardia costiera libica, le Ong, i partner dell’Onu e i richiedenti asilo per informare le persone sui rischi reali connessi ai viaggi via mare. L'Unhcr chiede che le operazioni di ricerca e di soccorso siano ulteriormente rafforzate e chiede ai governi di tutto il mondo di fornire alternative legali ai pericolosi viaggi via mare, quali ad esempio il reinsediamento, l’ammissione per ragioni umanitarie e l’accesso agevolato al ricongiungimento familiare, garantendo alle persone disperate e bisognose di un rifugio la possibilità di cercare e trovare protezione e asilo. L'Unhcr invita inoltre i governi a non adottare misure punitive o deterrenti come il carcere nei confronti di chi è in cerca di sicurezza.
Al coro di dolore si aggiunge anche il Papa che esorta, sulla questione sbarchi, a mettere al primo posto i diritti umani e a unire le forze per prevenire queste stragi.
Ieri, 14 maggio 2014, come si vede nel video esclusivo di "Repubblica TV" , musulmani e cattolici hanno pregato insieme davanti alle salme dei migranti morti nel recente naufragio del 12 maggio in acque internazionali, a circa 160 km a sud di Lampedusa e a 50 km a nord-ovest di Tripoli, in Libia. Tra le diciassette vittime vi sono dodici donne, tre bambini e due uomini.
Intanto, accanto alla tragedia umana, cresce il dibattito sui “viaggi della speranza”. Frontex, l'Agenzia europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea, fa sapere che nei primi quattro mesi del 2014 c'è stato un aumento dell'823% di arrivi di migranti verso l'Italia rispetto allo stesso periodo del 2013. Dall'inizio del 2014 alla fine di aprile dello stesso anno sono stati 25.650 gli arrivi in Sicilia, mentre sono 660 le persone giunte in Puglia e Calabria. Questi i dati forniti da Frontex.
Recentemente il Cir, Consiglio italiano per i rifugiati, ha sottolineato che “comparando i dati sugli sbarchi di migranti e rifugiati dal 2011 all’aprile 2014, si può affermare che, a causa del prolungarsi della crisi in Siria e dell’instabilità in Libia, le persone sarebbero partite dalla Libia e dall’Egitto anche senza ‘Mare Nostrum’, ma molte di loro non sarebbero mai arrivate vive senza questa operazione.”

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Pubblicato il: Giovedì, 15 Maggio 2014 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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