19/06/2018
L’alimentazione transculturale in età pediatrica: strumenti per un’educazione alimentare globalizzata“(S)muovi la salute” in Trentino
Nella presentazione del progetto, che ha l’obiettivo di promuovere sani stili di vita nelle comunità di immigrati e di cui l’Apss di Trento è capofila, a Povo (Trento, 20/6/2018), si è parlato della necessità di contestualizzare, nelle diverse culture, i suggerimenti relativi alle cure e ai sani stili di vita. Analizzando i dati sullo stato nutrizionale, si osserva come gli stranieri provenienti da paesi a forte pressione migratoria sono a maggior rischio di essere in sovrappeso rispetto agli italiani e di andare incontro ad obesità, diabete, ipertensione già in adolescenza. Tutti i cittadini stranieri ricevono meno consigli degli italiani rispetto alla pratica di attività fisica regolare e al perdere peso o allo smettere di fumare per i fumatori e, in questo, il progetto “(S)muovi la salute” potrà aiutare i pediatri professionisti nella prevenzione di sovrappeso e obesità nella popolazione.
Il razionale del progetto è dato dall’impatto olistico, centrato sul paziente e si propone di coinvolgere direttamente gli immigrati. Le linee di intervento previste da “(S)muovi la salute” sono cinque: counselling su sani stili di vita da parte dei pediatri, sviluppo di una App di sana alimentazione transculturale, sviluppo di un libro di cucina con ricette sane multiculturali, iniziative di promozione dell’attività fisica, valutazione dell’impatto e della trasferibilità del progetto.
Per riuscire a proporre una medicina ritagliata sul paziente, che tenga conto della sua soggettività, è necessario prendere in considerazione componenti quali ad esempio orientamenti religiosi, abitudini, fattori sociali, culturali, socio-economici o ambientali. A fronte di migrazioni che attraversano il mondo è opportuno un approccio alla salute in termini globali. Tenere conto della storia del paziente e del suo modo di gestire la malattia può fare la differenza e permettere di trovare una strategia adeguata. Anche il cibo rimanda a una componente culturale e rappresenta un alfabeto emozionale, che ricorda la nostra storia e riporta ad un contesto noto e quando si suggerisce un cambiamento alimentare, occorre tenerne conto.
Tra i fattori che spingono a cambiare le culture alimentari degli immigrati ci sono: il costo, la reperibilità, i divieti culturali, il valore simbolico del cibo, le festività, le ricorrenze, il periodo di permanenza.
Il Dipartimento salute e solidarietà sociale ha infine presentato i passi previsti per realizzare una guida di ricette sane multiculturali con gli immigrati di cinque aree geografiche presenti in Trentino (Est Europa, Nord Africa, America Latina, Africa Subsahariana, Asia). Sono state contattate diverse persone singolarmente, per ascoltare e raccogliere ricette di diversi paesi. Ricette sane, veloci, di tutti i giorni: le regole e i suggerimenti, per essere efficaci, devono tener conto delle abitudini e della cultura d’origine. Se questi sono poi condivisi dalle comunità è probabile che le reti si attivino nella promozione di una sana alimentazione.