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Rientro in patria?

17/10/2011

Una ricerca delle Acli evidenzia che in Italia un romeno su due vorrebbe tornare in patria

Secondo l’ultimo dato Istat, i cittadini romeni sono il primo gruppo nazionale fra gli immigrati in Italia, con 968.576 presenze, il 21% sul totale dei nuovi italiani. Circa la metà dei romeni che vivono e lavorano in Italia vorrebbe però tornare in patria nel futuro. Ad abbracciare con maggior forza la prospettiva di rientro sono le persone che mantengono legami affettivi con il proprio paese d’origine. Tra coloro che hanno un partner che vive ancora in Romania, la percentuale sale addirittura al 71%. Ad ostacolare la prospettiva del rientro in Romania c’è però la convinzione che trovare lavoro in patria sia ancora difficilissimo. Inoltre i costi per il rientro continuano ad essere ritenuti superiori ai possibili benefici legati al mercato del lavoro romeno. I lavoratori adulti, nel pieno della loro vita professionale in Italia, sarebbero disposti a tornare per un reddito mensile intorno ai 1500 euro. Gli under 35 si accontenterebbero di uno stipendio di 1.200 euro. I più anziani tornerebbero anche per meno di 1.000 euro.
I dati sono evidenziati da un’indagine realizzata recentemente dalle Acli. L’indagine ha coinvolto tramite questionario 1.200 lavoratori romeni residenti in Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lazio e Puglia. Secondo l’indagine, il denaro rappresenta un forte incentivo alla permanenza dei romeni in Italia, così come anche la migliore qualità di vita e le migliori condizioni di lavoro. Oltre l’85% degli intervistati ritiene poi che trovare lavoro in Romania sia ancora difficile, se non difficilissimo. A conoscere bene la reale situazione dell’economia del proprio paese sarebbe però solo il 58% dei romeni intervistati.

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Pubblicato il: Lunedì, 17 Ottobre 2011 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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