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Redditi e povertà in Europa

14/01/2015

L’Europa mostra un forte squilibrio tra nord e sud per redditi medi e popolazione a rischio povertà

L’Italia è fra i Paesi dell’Unione Europea con il più alto differenziale di reddito tra autoctoni e stranieri, collocandosi al 22° posto nella classifica tra i 28 stati dell’UE. In particolare, negli anni della crisi tra il 2008 e il 2013 i redditi dei cittadini stranieri sono diminuiti dell’11,7% e quelli degli italiani sono aumentati del 2,6%, mentre nella media i redditi nell’UE hanno registrato un aumento del 6,1%. La situazione che si riscontra in Italia è simile in Spagna, Paese che si colloca al 24° posto della classifica. Dal 2008 al 2013 i redditi degli spagnoli sono aumentati del 12,2%, mentre quelli degli stranieri sono diminuiti del 10,2%. In Germania la differenza tra i redditi è relativamente bassa e in linea con la media UE 28. La Germania si trova al 13° posto nella classifica e i redditi di nativi e stranieri sono aumentati dal 2008 al 2013, seppur a ritmi contenuti rispettivamente del 5,8% e dell’1,8%. Nel Regno Unito, settima posizione nell’UE, entrambi i redditi sono diminuiti con la crisi, ma la differenza è tra le più basse. I dati sono presentati dalla Fondazione Leone Moressa.
Italia e Grecia sono agli ultimi posti nell'UE per percentuale di popolazione a rischio povertà, sia tra i nativi - rispettivamente 20° e 24° posto nella classifica - che fra gli stranieri, 20° posto per l’Italia e 26° per la Grecia. La Spagna si trova al 16° posto per quanto riguarda la popolazione autoctona e al 23° posto per la popolazione straniera. Rispetto al rischio povertà, la Germania si trova in 12° posizione per la popolazione nativa e in 8° per quella straniera. Il Regno Unito si trova rispettivamente in 14° e 7° posizione.

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Pubblicato il: Giovedì, 15 Gennaio 2015 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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