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Procedura permessi, "un collo di bottiglia"

27/03/2007

La Caritas richiama l’attenzione del governo sulla procedura tramite Poste parlando di lentezza ed inefficienza del servizio

La Caritas richiama l’attenzione del governo sulla procedura tramite Poste parlando di lentezza ed inefficienza del servizio. La nuova procedura per il rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno non funziona e produce effetti negativi da correggere al più presto. Lo afferma Caritas italiana che si rivolge direttamente al governo, invitandolo ad apportare al più presto correttivi e prevedendo in questa fase che precede la riforma complessiva della normativa sull'immigrazione il coinvolgimento deglli enti locali o di altre organizzazioni/associazioni nella gestione delle pratiche. La Caritas parla in particolare di frequente indisponibilità degli appositi moduli gratuiti presso gli uffici postali; i cittadini stranieri che non riescono a reperirli sarebbero spesso costretti a rivolgersi al mercato nero. Ma Caritas parla anche di complessità della modulistica, di difficoltà nella compilazione e di lentezza ed inefficienza del servizio in convenzione con Poste Italiane. “La procedura si sta rivelando – afferma la Caritas - un “collo di bottiglia” e in alcune province sono solo un centinaio i permessi finora consegnati. Si tratta di numeri irrisori rispetto alla mole delle domande che continuano ad accumularsi, anche a seguito del recente decreto flussi per gli stagionali. Va poi tenuto conto dei due successivi passaggi in Questura: per le impronte e l'esibizione dei documenti in originale. In entrambi i casi – prosegue Caritas – gli interessati devono in genere aspettare la convocazione e fare poi la fila per arrivare agli sportelli. Durante questo iter è evidente che il valore della ricevuta di inoltro rilasciata dalle Poste è molto precario e insufficiente, specie per i datori di lavoro”.

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Pubblicato il: Mercoledì, 22 Agosto 2007 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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