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Permessi brevi, prosegue l'iter in Parlamento

02/04/2007

Il Senato ha approvato la proposta di legge, ora all'esame della Camera, che prevede che per l'ingresso in Italia per visite, affari, turismo e studio non è richiesto il permesso di soggiorno qualora la durata del soggiorno stesso sia non superiore a tre mesi...

Il Senato ha approvato la proposta di legge, ora all'esame della Camera, che prevede che per l'ingresso in Italia per visite, affari, turismo e studio non è richiesto il permesso di soggiorno qualora la durata del soggiorno stesso sia non superiore a tre mesi. Lo straniero avrà comunque l'obbligo di dichiarare la sua presenza rispettivamente all'autorità di frontiera o al questore della provincia in cui si trova. Si semplificano così gli adempimenti burocratici a carico dello straniero e degli uffici di Polizia. L'inosservanza della dispozione comporta comunque l'espulsione sia in caso di ritardo nella presentazione della dichiarazione sia in caso di trattenimento nel territorio nazionale oltre il periodo consentito. Il legislatore sta intervendo in materia perché la Commissione europea ha messo in mora lo Stato italiano in relazione alla non conformità della normativa italiana con il diritto comunitario in materia di soggiorno di breve durata dei cittadini dei paesei terzi. Il testo approvato, anche se un pò diverso, era contenuto nel decreto legge n. 10 del 2007, tutt'ora vigente, anch'esso approvato al Senato e attualmente all'esame della Camera senza la parte relativa ai permessi di soggiorno. Infatti, la parte stralciata è stata fatta confluire in un apposito disegno di legge che, come già detto, e stato anch'esso approvato al Senato.

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Pubblicato il: Giovedì, 23 Agosto 2007 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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