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Partecipazione al voto dei comunitari

24/09/2012

Solo l’8 per cento dei cittadini comunitari che vivono in Italia sono iscritti alle liste elettorali

La partecipazione politica dei residenti comunitari è ancora bassa in Italia. Solo l’8 per cento delle persone proveniente da Paesi dell’Unione europea che vivono in Italia sono iscritti alle liste elettorali e possono esercitare il diritto di voto. È quanto emerge dalla ricerca Cittalia-Anci “I cittadini comunitari e la partecipazione al voto” che prende in esame tredici città capoluogo per evidenziare le criticità nell’esercizio del diritto di voto a livello locale da parte dei residenti comunitari.
La ricerca Cittalia-Anci evidenzia particolare interesse degli stranieri verso le elezioni amministrative più che per il Parlamento europeo, uniche due consultazioni elettorali che ammettono il diritto di elettorato attivo e passivo per i cittadini comunitari che chiedono l’iscrizione alle liste elettorali del loro comune di residenza. La ricerca mette in luce anche il maggiore interesse degli uomini per il voto alle amministrative, con l’81% contro il 79% delle donne, mentre queste ultime rappresentano la maggioranza delle iscritte nelle liste elettorali per le Europee, con il 59% del totale rispetto al 46% degli uomini.
L’Italia è stato il primo Paese in Europa (già nel 1996) a introdurre l'esercizio del diritto di voto a livello locale da parte dei residenti comunitari, attraverso il recepimento di una direttiva europea.

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Pubblicato il: Lunedì, 24 Settembre 2012 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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