19/06/2013
Gli utenti immigrati nel 2012 sono stati 2.600, con un aumento dell'8% rispetto all'anno precedente“Oltre la crisi”
“I risultati della crisi economica attualmente in corso sono evidenti nello straniero che decide di far rimpatriare moglie e figli perché rimanere insieme in Italia è diventata ormai una scelta economicamente insostenibile, nella famiglia italiana in cui il capofamiglia perde il lavoro e dopo aver dato fondo a tutti i risparmi si presenta ai Centri di Ascolto, nell’aumento degli accompagnamenti effettuati dai servizi perché ormai il recupero dell’autonomia è difficile e non dipende solo dall’impegno della persona ma anche dalle condizioni esterne”. Lo affermano Caritas e Fondazione Comunità Solidale, che hanno presentato il Rapporto sull'operato dei loro servizi nel 2012.
Sia per i servizi Caritas (18) che per Fondazione Comunità Solidale (14 strutture) si è verificato nel corso del 2012 un aumento delle persone incontrate e delle richieste inoltrate ai servizi. In particolare, poi – affermano i curatori del Rapporto – è evidente per entrambi gli enti che la crisi economica tocca tutti: le persone che prima di oggi non si erano mai ritrovate ad affrontare difficoltà economiche e lavorative e le persone vulnerabili che vedono un ulteriore aggravamento della loro situazione.
Le persone incontrate dagli operatori e dai volontari di Caritas sono state 3.696, con un aumento di 360 persone rispetto al 2011 (+11%); anche l’aumento delle richieste (+43% rispetto al 2011) è significativo e sintomo di una tangibile crisi e della difficoltà delle famiglie. Significativa è poi la testimonianza dei volontari, che evidenziano come sempre più spesso si
rivolgono ai Centri di Ascolto e ai Punti di Ascolto Parrocchiali persone mai incontrate prima e che vivono come unica problematica quella economica/lavorativa. La maggior parte delle persone incontrate presso i Centri di Ascolto del Trentino - e di cui si conosce l’anno di nascita - ha un’età compresa fra i 30 i 65 anni (il 77% delle persone); le persone con un’età compresa fra i 18 e i 30 anni sono invece il 19%, mentre le persone con più di 65 anni sono il 4%. Il 2012 conferma il trend del 2011, ovvero un incremento maggiore di italiani (passati da 826 a 950, pari al +15%) rispetto agli stranieri (passati da 2.403 a 2.600, +8%). La principale richiesta, con 13.342 domande, e di pacchi viveri (pari al 60% delle richieste totali), seguita dalla richiesta di vestiario con 2.223 domande (10%).
Anche Fondazione Comunità Solidale ha registrato nel corso del 2012 un aumento delle persone. Le persone contate singolarmente che hanno ricevuto accoglienza notturna e risposte a bisogni primari (pasti, docce, indirizzo al territorio e ascolto) nei servizi considerati nell’arco del 2012 sono state 1.262. Il loro numero totale non coincide con la somma delle persone incontrate dai singoli servizi, in quanto si è potuto verificare, con un controllo incrociato dei nominativi, che un numero rilevante di persone (409, quindi un terzo delle persone incontrate) ha fatto accesso a più di uno dei servizi, risultando così utenti di più strutture di pronta accoglienza di Fondazione Comunità Solidale nel 2012. L’aumento delle persone incontrate è ancor più rilevante se si osserva l’incremento percentuale del loro numero negli ultimi tre anni: +9% presso le strutture di accoglienza notturna di Trento, +28% presso quelle di Rovereto e +53% presso il centro diurno di Rovereto.
Il Rapporto 2012 cerca di offrire dei segni di speranza, alcuni segni di cambiamento per incoraggiare le comunità e le persone a continuare a sperare e non desistere di fronte a questa crisi. Ecco allora che, accanto ai numeri presentati, si evidenziano alcuni piccoli segnali positivi che devono far continuare a sperare: una famiglia che viene aiutata nella gestione delle risorse economiche; una signora italiana che grazie ad un progetto di lavoro offerto da Caritas e Fondazione Comunità Solidale potrà ricevere un’occasione lavorativa seppur temporanea; una comunità, quella trentina, attenta alle situazioni di disagio e pronta ad offrire il proprio contributo attraverso il volontariato per sentirsi effettivamente partecipe. Sono, questi – affermano Caritas e Fondazione Comunità Solidale – esempi e opportunità concrete di reazione alla situazione attuale.