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Ocse, nuove sfide per l’integrazione dei rifugiati

21/06/2018

I paesi Ocse attualmente ospitano circa 6,4 milioni di rifugiati; oltre la metà si trova in Turchia

Per la prima volta dal 2011 i flussi migratori verso i Paesi dell'Ocse sono leggermente diminuiti, con circa 5 milioni di nuovi immigrati permanenti nel 2017, in calo rispetto ai 5,3 milioni del 2016. Questa tendenza è principalmente dovuta a una significativa diminuzione delle migrazioni umanitarie a seguito del calo delle nuove domande di asilo. Il quadro emerge dal nuovo Rapporto dell'Ocse sulle migrazioni internazionali.
Il rapporto Ocse analizza, per la prima volta, l'impatto dell’arrivo dei rifugiati sui mercati del lavoro dei paesi ospitanti. Per i paesi europei, l'Ocse stima che l'impatto comporterà un aumento della popolazione in età lavorativa di circa lo 0,4% entro dicembre 2020. Tenendo conto dei bassi tassi di partecipazione dei rifugiati, l'impatto sul mercato del lavoro nel suo insieme sarebbe ancora più limitato, attorno allo 0,24%.
Secondo lo studio, i paesi Ocse hanno compiuto buoni progressi in termini di integrazione e di rafforzamento delle iniziative legate al miglioramento delle competenze linguistiche e al riconoscimento delle qualifiche dei titolari di una forma di protezione internazionale, ma è necessario aumentare la cooperazione con i datori di lavoro sull'integrazione.

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Pubblicato il: Giovedì, 21 Giugno 2018 - Ultima modifica: Giovedì, 15 Novembre 2018

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