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Nuovi italiani “sovra-istruiti”

02/09/2011

Mentre la percentuale di sovraistruzione tra gli italiani è del 19%, tra gli stranieri supera il 42%

Tra gli immigrati la percentuale di sovra-istruiti (persone che svolgono un lavoro che richiede un titolo di studio inferiore a quello in loro possesso) e di sottoccupati (individui che dichiarano di aver lavorato, per motivi indipendenti dalla propria volontà, meno ore di quelle che avrebbero potuto o voluto fare) è maggiore rispetto agli italiani. E’ quanto afferma il dossier statistico “Verso una nuova civiltà dei diritti, della solidarietà e della partecipazione” realizzato dall’Iref, l’istituto di ricerca delle Acli, e dedicato al tema del lavoro “scomposto”. Il dossier evidenzia che la percentuale di sovra-istruzione tra gli stranieri supera il 42%, mentre tra gli italiani è del 19%.
“Si è ormai consolidato in Italia – affermano nel dossier i ricercatori dell’Iref – un modello di specializzazione dell’occupazione straniera nel segmento basso del mercato del lavoro: gli immigrati svolgono i lavori più disagiati e meno remunerativi anche se hanno credenziali formative utili a ottenere impieghi migliori”.
Secondo il dossier poi, diverse sono le opportunità di impiego degli immigrati rispetto agli italiani e differenti sono anche i risultati in termini di qualità del lavoro e retribuzioni. Per quanto riguarda ad esempio le retribuzioni nette mensili, lo studio delle Acli evidenzia un gap tra italiani e stranieri di circa 300 euro.
“E pur affrontando condizioni lavorative penalizzanti – conclude il dossier – i lavoratori stranieri manifestano il desiderio di lavorare di più”.

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Pubblicato il: Venerdì, 02 Settembre 2011 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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