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Nuova legge politiche sociali

19/07/2007

“Una legge che è frutto di un’attenzione trasversale nella convinzione che il sociale rappresenta un settore strategico sul quale investire per il progresso del trentino...”

“Una legge che è frutto di un’attenzione trasversale che si è manifestata fin dall’inizio nella convinzione che le politiche sociali rappresentano un settore strategico sul quale investire per il progresso e la crescita di tutta la comunità trentina.” Così l’assessore provinciale alle Politiche sociali Marta Dalmaso commenta la recente approvazione nell’aula consiliare trentina della nuova legge sulle politiche sociali che modifica e riforma le leggi di settore. Relativamente ai cittadini immigrati, il disegno di legge licenziato dalla IV Commissione del Consiglio provinciale, all’articolo 6, afferma che i cittadini dell'Unione europea, gli stranieri e gli apolidi aventi residenza anagrafica in un comune della provincia di Trento, che si trovano in uno stato anche temporaneo di bisogno effettivo o potenziale, hanno diritto a beneficiare di:

- interventi di servizio sociale professionale e segretariato sociale finalizzati all'informazione, all'aiuto e al sostegno psico-sociale e relazionale rivolto al singolo, alla famiglia e ai gruppi. Gli interventi di servizio sociale professionale hanno carattere di gratuità per l'utenza e consistono in attività di valutazione e presa in carico, progettazione individuale e attività di supporto alle persone in difficoltà al fine di individuare e attivare possibili soluzioni ai loro problemi. Il segretariato sociale consiste nell'attività d'informazione e orientamento sui servizi aventi rilevanza sociale e sulle risorse disponibili, nonché sulle modalità per accedervi e si configura come strumento di accesso ai servizi socio-assistenziali;

- interventi di prevenzione, promozione e inclusione sociale finalizzati a evitare l'insorgenza del disagio o di altre forme di emarginazione; attivare e sviluppare una maggiore attenzione alle problematiche ed ai bisogni sociali; facilitare relazioni, processi di integrazione operativa, partecipazione e coesione tra le risorse del territorio; promuovere le progettualità sociali, coordinandole con quelle sanitarie, educative, dell'istruzione e formazione professionale, delle politiche giovanili, del volontariato, del lavoro, abitative, nonché con quelle degli altri settori che concorrono alla promozione del benessere sociale;

- interventi integrativi o sostitutivi di funzioni proprie del nucleo familiare che comprendono in particolare: interventi di assistenza domiciliare, servizi a carattere semiresidenziale, mediazione familiare, affidamento familiare di minori, interventi di accompagnamento all'adozione nazionale e internazionale, servizio di accoglienza di minori e adulti presso famiglie o singoli, interventi di pronta accoglienza di minori o adulti in situazioni di abbandono o di urgente bisogno di allontanamento dall'ambiente familiare, servizio di trasporto per disabili, interventi a favore dei nuclei familiari e degli assistenti familiari di accompagnamento all'instaurazione e allo svolgimento del relativo rapporto di lavoro, interventi di accompagnamento a favore delle persone che intendono attivare sistemi di protezione di soggetti deboli;

- interventi di sostegno economico che comprendono: interventi economici straordinari finalizzati a far fronte a situazioni di emergenza individuale o familiare; prestiti sull'onore, consistenti in un'erogazione in denaro concessa senza interessi, in relazione a determinate spese, a persone e nuclei familiari che si trovano in situazioni temporanee di grave difficoltà finanziaria; anticipazioni dell'assegno di mantenimento a tutela del minore, consistenti nell'erogazione di somme non corrisposte dal genitore tenuto al mantenimento, a condizione che il richiedente surroghi l'ente competente nei suoi diritti nei confronti dell'obbligato, ai sensi dell'articolo 1201 del codice civile.

L’articolo 6 della nuova legge trentina sulle politiche sociali afferma inoltre che i cittadini dell'Unione europea, gli stranieri e gli apolidi aventi residenza anagrafica in un comune della provincia di Trento, che si trovano in uno stato anche temporaneo di bisogno effettivo o potenziale, hanno diritto a beneficiare anche di ogni altro intervento individuato dallo Stato quale livello essenziale delle prestazioni. La legge dice tra l’altro che le persone residenti da più di tre anni consecutivi in provincia di Trento hanno diritto a beneficiare di tutti gli interventi previsti dal capo V, nonché di ogni altro intervento individuato dallo Stato quale livello essenziale delle prestazioni. Alle persone comunque presenti sul territorio provinciale che non possono avvalersi dei servizi degli enti di provenienza sono garantiti gli interventi previsti ai sensi del comma 1 (vedi articolo 6 pubblicato di seguito) che abbiano carattere di indifferibilità in relazione allo stato di bisogno.

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Pubblicato il: Giovedì, 23 Agosto 2007 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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