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Nomadi digitali e lavoratori da remoto

08/04/2024

In vigore il decreto che disciplina ingresso e soggiorno dei lavoratori a distanza altamente qualificati

È in vigore il decreto riguardante “Modalità e requisiti per l'ingresso ed il soggiorno dei cittadini di Stati non appartenenti all'Unione europea che svolgono un'attività lavorativa altamente qualificata attraverso l'utilizzo di strumenti tecnologici che consentono di lavorare da remoto”. Il decreto, di cui dà notizia il portale interministeriale “Integrazione Migranti”, è a cura del Ministero dell’Interno, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Ministero del Turismo e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Il provvedimento – spiega il portale interministeriale – disciplina gli ingressi di “nomadi digitali e lavoratori da remoto” che il Testo Unico dell’Immigrazione (Dlgs. 286/1998, art.27, comma 1, lettera q bis) già pone al di fuori delle quote del Decreto flussi. In entrambi i casi, si tratta di lavoratori altamente qualificati che operano a distanza grazie alla tecnologia, ma sono definiti “nomadi digitali” i lavoratori autonomi, “lavoratori da remoto” i subordinati e i collaboratori.
Il Decreto definisce i requisiti per il rilascio del visto e del permesso di soggiorno relativi a reddito, assicurazione sanitaria, disponibilità di un alloggio, esperienza pregressa e, per i lavoratori da remoto, alla presenza di un contratto o di un’offerta vincolante. Una volta in Italia, questi lavoratori avranno un permesso di soggiorno con la dicitura “nomade digitale - lavoratore da remoto” della durata massima di un anno, ma rinnovabile, e potranno anche chiedere il ricongiungimento familiare.
Infine, il Decreto disciplina le modalità per la verifica del rispetto delle disposizioni contributive e fiscali. Se non ci sono accordi bilaterali di sicurezza sociale con il Paese di origine, varrà la disciplina previdenziale e assicurativa italiana. Ai nomadi digitali e ai lavoratori da remoto sarà rilascaito il codice fiscale insieme al permesso di soggiorno. I nomadi figitali dovranno aprire anche la partita iva.

Leggi il Decreto 29 febbraio 2024

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Pubblicato il: Lunedì, 08 Aprile 2024 - Ultima modifica: Mercoledì, 10 Aprile 2024

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