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Modifiche al riconoscimento dello status di rifugiato

12/07/2008

Le Commissioni di Senato e Camera hanno espresso parere favorevole allo "Schema di decreto legislativo recante modificazioni ed integrazioni al decreto legislativo 28 gennaio 2008, n. 25

Le Commissioni di Senato e Camera hanno espresso parere favorevole allo "Schema di decreto legislativo recante modificazioni ed integrazioni al decreto legislativo 28 gennaio 2008, n. 25, attuativo della direttiva 2005/85/CE, in materia di riconoscimento dello status di rifugiato".

IL PARERE DEL SENATO In particolare il Senato ha fornito le seguente osservazioni affinché il Governo valuti l'opportunità di apportare modifiche allo schema esaminato: - si propone la sostituzione della lettera f) dell'articolo 1 al fine di introdurre, quale ulteriore causa di rigetto della domanda di asilo, la sua manifesta infondatezza nell'ipotesi in cui non sia è emerso alcun collegamento tra la richiesta di protezione internazionale ed i presupposti fissati dal decreto legislativo 19 novembre 2007, n. 251, ovvero quando la domanda sia stata presentata a fini strumentali al solo scopo di ritardare o impedire l’esecuzione di un provvedimento di espulsione o respingimento; - si propone l’introduzione della tutela cautelare sospensiva in caso di impugnazione della decisione di diniego del diritto di asilo, distinguendo l’ipotesi generale in cui la sospensione opera automaticamente dalle ipotesi, tassativamente indicate dal legislatore, in cui essa può operare solo a seguito di istanza da parte dell’interessato: questi, a pena di inammissibilità, dovrà presentare l’istanza di sospensione del provvedimento impugnato unitamente al ricorso contro il medesimo provvedimento; - si propone di escludere l’effetto automatico sospensivo del ricorso, oltre che nei casi già previsti dal testo originario del decreto, anche nei confronti: a) dei richiedenti trattenuti nei centri di identificazione ed espulsione (già CPTA) compresi quelli che vengono trattenuti per effetto delle modifiche apportate con il decreto correttivo e cioè coloro che hanno presentato la domanda di asilo dopo essere stati destinatari di un provvedimento di espulsione o respingimento; b) dei richiedenti che hanno presentato la domanda dopo essere stati fermati in condizioni di soggiorno irregolare; c) dei richiedenti destinatari della decisione di rigetto per manifesta infondatezza; - si propone l’estensione del sistema basato sull’istanza sospensiva anche ai richiedenti che hanno presentato la domanda dopo essere stati fermati per aver eluso o tentato di eludere i controlli di frontiera (art. 20, comma 2, lettera c), dal momento che la loro situazione appare simile a quella dei richiedenti che presentano la domanda dopo essere stati fermati in condizioni di soggiorno irregolare; - si propone infine che il Governo, entro sei mesi dall’entrata in vigore del decreto, riferisca alle Commissioni parlamentari competenti circa l’efficacia dell’attribuzione al Prefetto, competente ad adottare il provvedimento di espulsione, del potere di autorizzare, in presenza di gravi motivi personali o di salute, la permanenza sul territorio nazionale fino alla decisione del ricorso (articolo 35, comma 7, dello schema di decreto legislativo).

IL PARERE DELLA CAMERA Il parere favorevole con osservazioni della Commissione della Camera sullo schema di decreto legislativo di modifica delle procedure per il riconoscimento dello status di rifugiato è il seguente: 1) sostituire la lettera f) con la seguente: f) all'articolo 32, comma 1, è aggiunta la seguente lettera « c) rigetta la domanda per manifesta infondatezza quando non è emerso alcun collegamento tra la richiesta di protezione internazionale ed i presupposti fissati dal decreto legislativo 19 novembre 2007, n. 251, ovvero quando la domanda è stata presentata a fini strumentali, al solo scopo di ritardare o impedire l'esecuzione di un provvedimento di espulsione o di respingimento»; e, al comma 4, sostituire le parole: «lettera b)» con le seguenti: «lettere b) e c); 2) sostituire la lettera h) con la seguente: h) all'articolo 35, comma 7, dopo le parole «dell'articolo 22, comma 2» aggiungere le seguenti: «e dell'articolo 32, comma 1, lettera c)»; 3) sostituire la lettera i) con la seguente: i) all'articolo 35, al comma 8, primo capoverso, le parole: «di cui agli articoli.

LA PROPOSTA DEL GOVERNO E' facoltà del Governo recepire le osservazioni del Parlamento altrimenti il decreto legislativo verrà pubblicato a breve sulla Gazzetta Ufficiale così come originariamente approvato dal Consiglio dei ministri. Ricordiamo che lo schema di decreto elaborato dal Governo Berlusconi di modifica della disciplina relativa alle procedure per il riconoscimento della qualifica di rifugiato viene previsto che il prefetto stabilisca un'area geografica in cui possa circolare chi richiede la protezione internazionale; se lo straniero già destinatario di un provvedimento di espulsione presenta domanda di protezione internazionale, resta trattenuto nei centri di permanenza temporanea.

LE PERPLESSITA' DELLE ORGANIZZAZIONI Perplessità e preoccupazioni sui provvedimenti in materia di asilo adottati dal governo italiano sono state espresse fra gli altri dall'Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr) e dal Consiglio italiano per i rifugiati (Cir). Quest'ultima orgnanizzazione umanitaria le ha espresse direttamente al ministro Maroni in un recente incontro. In particolare la perplessità del Cir (così come dell'Unhcr e delle altre organizzazioni) riguarda la prevista cancellazione dell’effetto sospensivo del ricorso contro una decisione negativa in prima istanza della richiesta di protezione internazionale. Il ministro Maroni - si legge nella nota del Cir sull'incontro - "ha voluto assicurare che i richiedenti asilo possibilmente eleggibili per il riconoscimento della protezione internazionale debbano avere una 'seconda possibilità' e poter rimanere in Italia in attesa del giudizio". Il ministro ha prospettato anche al Cir che una volta che le Commissioni della Camera e del Senato avranno dato il loro parere, e prima che il provvedimento ritorni al Consiglio dei ministri, saranno discusse modifiche al testo attuale, anche alla luce dei pareri. L'Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr) aveva già espresso seria preoccupazione per l’impatto potenzialmente lesivo sul diritto d’asilo in Italia quando il governo italiano aveva proposto gli ultimi provvedimenti sulla sicurezza. Infatti, secondo una nota ufficiale dell'Unhcr, "ritiene che questa modifica alla legislazione italiana in materia d’asilo si porrebbe in netto contrasto con uno dei princìpi fondamentali del diritto, nonché con quanto stabilito dall’articolo 13 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, ove si enuncia che ‘ogni persona […] ha diritto ad un ricorso effettivo davanti ad un'istanza nazionale’. La direttiva comunitaria sulla procedura di asilo, inoltre, definisce la possibilità di un ‘rimedio effettivo dinanzi a un giudice’ come ‘principio fondamentale del diritto comunitario’ - conclude la nota. Come documentato, le perplessità delle organizzazioni sono state in parte colte dalle Commissioni parlamentari, ora sta al governo italiano tenerne conto.

LA BOZZA DI PATTO EUROPEO DELL'ASILO Nel frattempo è iniziata la discussione sulla bozza per il "Patto europeo sull’immigrazione e sull’asilo" presentata a Cannes nei giorni scorsi dalla presidenza francese dell’Unione europea nel corso di un incontro informale dei ministri della Giustizia e degli Interni. In particolare sul tema dell'asilo la bozza di patto mette in evidenza la diversità delle politiche d’asilo nei vari paesi europei, questione già sollevata più volte dall’Unhcr (Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati). Infatti, "l’Unhcr - si legge in una nota - richiede con urgenza alla Ue, sotto la presidenza francese, di raccogliere la sfida di migliorare la qualità di tali politiche in tutta l’Ue. Il rafforzamento della cooperazione a livello pratico tra gli stati membri e la creazione di un Ufficio europeo di sostegno per l’asilo - continua la nota - sono proposte positive e l’Unhcr è pronto a collaborare con l’Ue per raggiungere questi obiettivi. L’Unhcr accoglie positivamente - prosegue il comunicato - anche il riferimento nel Patto al reinsediamento dei rifugiati, ma vorrebbe che fossero compiuti ulteriori passi volti all’aumento della partecipazione degli stati membri della Ue agli sforzi per il reinsediamento dei rifugiati a livello mondiale. Attualmente pochissimi dei 27 stati membri - conclude il comunicato dell'Unhcr - hanno adottato programmi regolari di reinsediamento e l’Ue mette a disposizione solo il 5% circa dei posti disponibili in tutto il mondo per il reinsediamento dei rifugiati".

VIDEO-INCHIESTA "FUGA DALLE PERSECUZIONI" DI CINFORMI TV Nel 2006 Cinformi Tv ha realizzato una video-inchiesta sul tema dei richiedenti la protezione internazionale dal titolo "Fuga dalle persecuzioni". I richiedenti la protezione internazionale sono persone che hanno subito persecuzioni o temono, sulla base di fondati motivi, di subire una persecuzione individuale a causa della loro razza, religione, nazionalità, appartenenza a un certo gruppo sociale o delle loro opinioni politiche. Attualmente, in tutto il mondo, sono circa 40 milioni le persone costrette ad abbandonare la propria terra. Per loro, le terre di confine rappresentano la prima via di fuga o approdo. In Trentino, la questione dei richiedenti asilo è stata affrontata dalla Provincia di Trento in modo organico dal 2002, attraverso il Cinformi assieme ai servizi sociali e al terzo settore.

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Pubblicato il: Venerdì, 12 Settembre 2008 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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