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Migrazioni forzate, record nel 2013

21/11/2014

I dati del fenomeno nel nuovo rapporto realizzato da Anci, Caritas, Cittalia, Migrantes, Sprar e Unhcr

Nel 2013 nel mondo sono state oltre 51 milioni le persone costrette alla migrazione per fuggire da guerre, conflitti e violazioni dei diritti umani. Si tratta dei valori più elevati di migrazione forzata dai primi anni ’90. Il numero dei rifugiati in Europa resta stabile, per un totale di circa 1,8 milioni di persone, mentre aumenta considerevolmente il numero delle domande di asilo presentate nei 28 paesi membri dell’Unione Europea: lo scorso anno sono state 435mila, quasi 100mila domande in più rispetto al 2012. I dati emergono dal “Rapporto sulla protezione internazionale 2014” realizzato da Anci, Caritas italiana, Cittalia, Fondazione Migrantes e Servizio centrale dello Sprar, in collaborazione con l'Unhcr. La tendenza ad un aumento delle domande di asilo si riscontra anche in Italia, con un incremento significativo delle domande di protezione internazionale nel primo semestre del 2014. Fino all'1 luglio ne sono state infatti presentate oltre 25mila in totale, pari al numero delle domande presentate in tutto il 2013. L’aumento del numero di domande di protezione internazionale, secondo il rapporto, è conseguenza anche del fatto che dall'1 gennaio all'1 luglio sono giunti sulle coste italiane oltre 65mila migranti, mentre fino allo stesso periodo nel 2013 erano sbarcate 7.916 persone. E gli arrivi – afferma lo studio – sono continuati anche negli ultimi mesi, superando ad oggi le 150.000 unità. Il rapporto evidenzia che sono in totale 26.620 coloro che hanno presentato nel 2013 domanda di protezione internazionale in Italia, circa il 6,1% del totale europeo e quasi 10mila in più dell’anno precedente. Riguardo le provenienze dei richiedenti protezione, il maggior numero arriva dalla Nigeria con 3.519 richieste, seguita da Pakistan (3.232), Somalia (2.774) ed Eritrea (2.109).

L’impegno dell’Italia nell’accoglienza di migranti forzati
Nel rapporto si fa tra l’altro il punto sulla disponibilità di posti nelle strutture governative di accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati, evidenziando che l’anno 2014 è stato un anno di impegno straordinario dell’Italia nell’accoglienza dei migranti forzati. Sono 10.331 i migranti accolti e assistiti nei centri, ai quali vanno ad aggiungersi 28.500 migranti accolti nei Centri di accoglienza straordinaria nel primo semestre di quest’anno. Attraverso le Caritas diocesane sono transitate oltre 15.000 persone e 5.000 di queste sono tuttora accolte nelle strutture straordinarie. Nel primo semestre del 2014 si registra anche un incremento dei posti disponibili nella rete del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, Sprar. Nel triennio 2014-2016 lo Sprar finanzia 456 progetti per un totale di 13.020 posti di accoglienza, ai quali si sommano 6.490 posti aggiuntivi attivati. Il passaggio da 3.000 a 20.000 posti complessivi in circa un anno sottolinea, secondo il rapporto, la scelta strategica del Governo di fare dello Sprar il perno dell’accoglienza integrata in Italia. Sono in totale 375 i comuni coinvolti in attività di accoglienza integrata della rete Sprar, ai quali vanno ad aggiungersi 30 province e 10 unioni di comuni. Nel primo semestre 2014 sono stati accolti 10.852 beneficiari, con una presenza maggiore in Sicilia (21,4% del totale) e nel Lazio (20,8%).
Tenendo conto della specificità italiana, il rapporto formula anche specifiche raccomandazioni: oltre ad auspicare linee guida comuni europee per la gestione degli ingressi e una urgente revisione del Regolamento di Dublino, lo studio richiama la necessità di dar vita ad un sistema unico di accoglienza in Italia nel quale superare la divisione in due parti tra prima e seconda accoglienza, in cui riescano ad entrare tutti i minori stranieri non accompagnati che arrivano in Italia e nel quale iniziare a prevedere anche politiche e programmi specifici volte a facilitare l’inserimento socio-economico-abitativo dei titolari di protezione internazionale nel momento in cui escono dai programmi di accoglienza.

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Pubblicato il: Mercoledì, 19 Novembre 2014 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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