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Lavoro domestico, calo in Italia

13/01/2013

Dal 2010 al 2011 si è registrato un calo del 5,2% dei lavoratori domestici stranieri

L’80% dei lavoratori domestici in Italia è di origine straniera è il loro numero è calato dal 2010 al 2011 del 5,2%. Tale riduzione non sembra riguardare i lavoratori italiani, che registrano invece un aumento del 3,0%. E’ quanto emerge da un recente studio pubblicato dalla fondazione Leone Moressa. I lavoratori domestici di origine straniera in Italia sono prevalentemente donne che hanno un’ètà media di 43 anni, mentre le italiane hanno circa tre anni in più. Le donne immigrate lavorano in media più ore settimanali delle italiane, ovvero 27 ore a fronte di 19. Le lavoratrici straniere ricevono una retribuzione media annuale di 6.411 euro, mentre le italiane percepiscono mediamente 5.153 euro. Una lieve differenza di reddito si nota anche tra le lavoratrici comunitarie, che percepiscono 1.057 euro al mese, e quelle non comunitarie, che arrivano a 1.102 euro mensili. Rispetto al 2010 la retribuzione delle donne straniere è aumentata del 10%.
I contribuenti di origine immigrata nel settore domestico risultano essere circa 770mila, dei quali oltre il 60% proviene dall’Europa. Il 17,6% arriva dall’Asia orientale e il resto dal Sud America e dall’Africa. Per quanto riguarda la presenza sul territorio dei lavoratori domestici, sono Lombardia e Lazio a raccogliere oltre un terzo di questi lavoratori.
Secondo i ricercatori della fondazione Leone Moressa, “La popolazione dei lavoratori domestici sembra mantenere alcune caratteristiche di base, quale per esempio la prevalenza di donne, anche se si osserva uno slittamento graduale verso una popolazione più anziana e verso livelli di reddito leggermente più elevati. Questa tendenza rispecchia il trend generale di invecchiamento e radicamento sul territorio che sta seguendo l’intera popolazione straniera.”

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Pubblicato il: Lunedì, 14 Gennaio 2013 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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