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Lavoratori migranti in Europa

02/07/2016

Notevoli differenze tra gli Stati membri nei tassi di occupazione e disoccupazione dei cittadini stranieri

In media, nell'Unione Europea, si registra tra i migranti un tasso di disoccupazione decisamente più alto rispetto a quello dei cittadini nazionali e parallelamente un più basso tasso di occupazione. Lo rivelano i dati Eurostat sulla partecipazione dei migranti al mercato del lavoro.
In media nell'UE solo poco più di un non comunitario su due lavora, il 56,7 per cento, mentre la quota degli stranieri disoccupati, pari al 18,9 per cento, risulta più del doppio rispetto alla media dei cittadini residenti nel loro Stato di appartenenza, pari all'8,7 per cento. Se si guarda, tuttavia, più nel dettaglio la situazione all'interno dei diversi Paesi UE, quello che emerge è un quadro che varia notevolmente a seconda del Paese analizzato.
Così, mentre effettivamente in molti Paesi, specie del Nord Europa, il tasso di attività è notevolmente più basso tra gli stranieri rispetto agli autoctoni, in altri Paesi, tra i quali l'Italia, il fenomeno risulta molto più attenuato, se non addirittura invertito. Secondo Eurostat, infatti, nel 2015 l'Italia è uno dei nove Paesi dell'UE dove il tasso di attività dei non comunitari, pari al 72,6 per cento, risulta superiore a quello dei cittadini residenti, pari al 67,9. Va ricordato che il tasso di attività non coincide con gli occupati: include infatti questi ultimi e i disoccupati, coloro che dal punto di vista statistico risultano "attivamente" alla ricerca di un impiego.
Guardando più in particolare al tasso di disoccupazione, questo in Italia risulta dell'11,2 per cento tra gli italiani, del 16,4 per cento tra i non comunitari e del 14,9 per cento tra i residenti in Italia di altri Paesi Ue.

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Pubblicato il: Sabato, 02 Luglio 2016 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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