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Lavoratori immigrati, competenze da valorizzare

22/02/2008

Secondo l’Ocse il supporto agli immigrati per una migliore integrazione nella società deve essere una priorità...

Secondo l’Ocse il supporto agli immigrati per una migliore integrazione nella società deve essere una priorità. In Italia - si afferma tra l’altro nello studio - il 23% degli immigrati ha un titolo di studio di livello universitario, contro il 19,1% degli autoctoni. Gli stranieri, sebbene trovino più facilmente lavoro rispetto a quanto succede negli altri Paesi dell’Unione europea, sarebbero però occupati con mansioni sottoqualificate. In altri Paesi come il Belgio invece, dove la relazione tra specializzazione e mansioni svolte è più coerente, i tassi di disoccupazione tra la popolazione immigrata sono più alti. Tra le cause principali vi sarebbero le inadeguate competenze linguistiche. Sempre secondo l’Ocse "la vera fuga dei cervelli è quella di medici e infermieri dall’Africa"; metà dei professionisti di Paesi come Angola, Mozambico e Sierra Leone infatti lavora all'estero. Dallo stesso studio emerge come molti degli immigrati nei paesi Ocse lavori nei servizi sociali e alla persona.

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Pubblicato il: Lunedì, 04 Agosto 2008 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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