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La migrazione solidale

10/06/2012

Gli organizzatori dell'evento, già migranti in Trentino, sono impegnati da anni per lo sviluppo del Senegal

“Dohandem…un parente che viene da lontano” è stato il titolo del dibattito che si è svolto ieri (9 giugno) nell'ambito del Festival africano “Borom Kounda” in corso per il quinto anno consecutivo a Nomi (Trentino).
Nel proprio intervento, l'assessore provinciale alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza Lia Beltrami Giovanazzi ha ringraziato l’associazione La Savana onlus per l'impegno profuso nell’organizzazione delle tre giornate del Festival. Un evento che sta riportando un grande successo vista anche la massiccia partecipazione di persone di diverse provenienze che si “mescolano” in un’atmosfera di allegria e gioia.
Prendendo spunto dal titolo del dibattito, l’assessore ha poi affermato che “il 'Dohandem' può essere visto in tre modi: come un migrante che torna nel proprio Paese con le tasche vuote; come un migrante che torna ricco perché ha guadagnato bene o ancora come un migrante che torna per realizzare dei progetti di solidarietà. E in Senegal, attraverso l’associazione La Savana onlus e al presidente Mamadou Sow, si stanno realizzando vari progetti di solidarietà, l’ultimo nell’ambito sanitario”. Lia Beltrami ha ricordato inoltre l’incontro dei 15 ambasciatori africani svoltosi a Trento nei mesi scorsi. Gli ambasciatori che sono venuti in Trentino – ha sottolineato l'assessore – sono tornati con un cuore più grande, vedendo la solidarietà di questa provincia e dei cittadini immigrati africani. A noi invece è rimasto il messaggio che l’Africa ci può insegnare tante cose, ad esempio a rapportarci meglio con gli altri”.
E' seguito poi l’intervento di Cleophas Adrien Dioma, originario del Burkina Faso e giunto da Parma. Poeta, fotografo e video-documentarista, Cleophas ha parlato del suo percorso migratorio, della sua “scoperta” di essere “nero e straniero” in Italia. “Oggi il mondo è cambiato – ha detto Cleophas – basta andare nel mio Paese d’origine e vedere che ci sono dei bar dove si vende il cappuccino, segno che l’Italia è in Burkina Faso”.
Per il Cinformi è intervenuto il coordinatore responsabile Pierluigi La Spada, che ha illustrato il progetto di accoglienza in Trentino per l'Emergenza umanitaria Nord Africa sottolineando l’importanza dell'apporto del volontariato, particolarmente prezioso per favorire l'inserimento nella comunità dei ragazzi accolti.
I rappresentanti del Comune di Nomi hanno invece parlato del ruolo delle amministrazioni locali a favore della coesione sociale. Le occasioni di conoscenza – è stato detto – sono come anticorpi contro fenomeni come la discriminazione. Conoscere le culture delle altre persone favorisce una comprensione migliore e quindi una positiva convivenza.
Mamadou Sow, presidente dell’associazione La Savana onlus, ha ringraziato tutti i presenti e in particolare l’assessore Beltrami per il suo impegno nell’ambito della solidarietà, il Cinformi per l’aiuto alle persone immigrate e i rappresentanti del Comune di Nomi per aver offerto la possibilità di organizzare il Festival.

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Pubblicato il: Domenica, 10 Giugno 2012 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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