30/10/2012
Alla fine del 2011 secondo il Dossier gli immigrati regolarmente presenti in Italia sono 5 milioni e 11milaLa fotografia di Caritas Migrantes
“Non sono numeri”. E' questo il titolo del 22° Dossier statistico immigrazione di Caritas Migrantes. Anche quest'anno lo studio offre un quadro della presenza sul territorio nazionale, ma anche nel contesto europeo, dei cittadini di origine immigrata. Il Dossier è stato presentato oggi (30 ottobre) a Roma e in diverse regioni e province italiane. Nell’Unione Europea – fa sapere Caritas Migrantes – al 1° gennaio 2011, gli stranieri residenti sono stati 33,3 milioni (incidenza del 6,6% sulla popolazione e aumento annuale di circa 800mila unità). Alla fine dello stesso anno il Dossier ha stimato che gli immigrati regolarmente presenti in Italia siano 5 milioni e 11mila, appena 43mila in più rispetto alla stima fatta per il 2010.
Anche se sono stati rilasciati all’estero 231mila visti per inserimento stabile in Italia, nel 2011 sono scaduti, senza essere più rinnovati, 263mila permessi di soggiorno, pregiudicando il diritto alla permanenza in Italia dei relativi titolari, conseguenza - affermano i curatori del Dossier - che non si sarebbe determinata in misura così preoccupante se fosse stata approvata con tempestività l’autorizzazione a restare in Italia fino a 12 mesi in caso di perdita del posto di lavoro.
Nel 2011, come negli anni precedenti, si è visto che la presenza straniera aumenta, seppure di meno rispetto al passato. Gli occupati stranieri sono circa 2,5 milioni, un decimo del totale. Lavorano non solo nel settore dell’assistenza familiare, dell’edilizia e dell’agricoltura ma anche in molti altri comparti, da quello marittimo al calcio. Consistente è anche il numero dei titolari d’azienda, aumentati di 21mila unità, arrivando a 249mila.
La crisi, però non ha mancato di farsi sentire, con la crescita del numero dei disoccupati (310mila), la diminuzione del tasso di occupazione (62,3%), una condizione di vita più difficile e, al limite, la perdita del permesso di soggiorno.
L’aumento dei permessi di soggiorno di lungo periodo (52,1% del totale) attesta la tendenza all’inserimento stabile, che senz’altro verrà confermata dopo la crisi perché così richiedono le esigenze occupazionali e demografiche del paese (le nascite da entrambi i genitori stranieri sono stimate pari a quasi 80mila nel 2011, un settimo del totale), senza dimenticare che gli immigrati sono d’aiuto ai familiari rimasti in patria e anche ai paesi di origine con l’invio delle rimesse (7,4 miliardi nel 2011). Una stima del Dossier evidenzia che gli immigrati contribuiscono positivamente anche in termini di spesa pubblica, assicurando alle casse statali un beneficio netto stimato pari ad almeno 1,7 miliardi di euro.
Il quadro – afferma Caritas Migrantes – si presenta come un insieme di luci e di ombre anche per quanto riguarda i richiedenti asilo e protezione umanitaria. Nel 2011 oltre 60mila persone sono sbarcate dal Nord Africa, ma sono state più di 2mila quelle inghiottite dal Mediterraneo, non tutte le persone hanno fruito di misure per l’integrazione e i permessi accordati nel 2011 attendono di essere rinnovati.
La Fondazione Migrantes auspica una semplificazione della normativa e la stabilizzazione del soggiorno (intervenendo tra l'altro sulla normativa relativa alla concessione della cittadinanza), accanto ad una maggiore attenazione alla dimensione religiosa dei migranti e alla convivenza interreligiosa”.