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L'immigrazione e la sicurezza in Trentino

20/08/2008

L’equazione immigrazione=criminalità, che spesso emerge dai media, influisce molto sulla sicurezza soggettiva in Trentino

L’equazione immigrazione=criminalità, che spesso emerge dai media, influisce molto sulla sicurezza soggettiva in Trentino, dove gli immigrati regolari compiono meno reati rispetto ai residenti. E’ quanto emerge dalla ricerca “Scenari sulla sicurezza in Trentino. Tra sicurezza reale e sicurezza percepita”, realizzata recentemente da Transcrime per la Provincia autonoma di Trento. Nel complesso la situazione trentina viene illustrata come quella di un’economia stabile con un benessere diffuso ed un inserimento di massima degli stranieri nel mercato del lavoro. Una preoccupazione per il prossimo futuro nasce dal possibile incanalarsi della manodopera straniera verso professioni più in concorrenza con quelle della popolazione locale. L’integrazione delle comunità straniere, in generale, rappresenta uno dei temi più ricorrenti esposti dagli esperti che hanno dato il loro contributo alla ricerca. L’integrazione sociale va comunque favorita a diversi livelli: tra i giovani, tra le diverse comunità e tra autoctoni e stranieri. La necessità di un corretto dialogo interculturale tra comunità straniere e autoctoni viene indicata come la via da seguire. Da un punto di vista oggettivo, difatti, sepur le politiche abitative abbiano da sempre mirato all’integrazione sociale, la concentrazione delle case in affitto a prezzi più bassi in alcune aree e la diffidenza dei proprietari degli alloggi può portare alla concentrazione degli immigrati in particolari aree con rischio di emarginazione e potenziali conflitti. La ricerca evidenzia inoltre che il forte controllo sociale e l’erogazione di servizi adeguati a tutta la popolazione dovrebbero garantire anche per il futuro una tendenziale stabilità verso il basso del livello di criminalità.

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Pubblicato il: Martedì, 07 Ottobre 2008 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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