Vai menu di sezione

L’allarme degli oncologi

08/11/2011

In Italia verrà attivato un apposito progetto nazionale per sensibilizzare i cittadini di origine straniera

I cittadini stranieri colpiti da un cancro muoiono più degli italiani. Non perché la malattia sia più aggressiva ma perché viene scoperta in ritardo, fino a 12 mesi dopo. L’allarme viene dato dall’Associazione italiana di oncologia medica, Aiom. Secondo l’associazione, si registra un aumento dei tumori più direttamente correlati a stili di vita errati (polmone, testa-collo, colon-retto, stomaco) ed al mancato accesso allo screening (collo dell’utero, seno e ancora colon retto). Questo si traduce in diagnosi tardive, che giungono quando la neoplasia è in fasi più avanzate ed è quindi più grave.
Il peso degli stili di vita è determinante, sottolineano i rappresentanti dell’associazione. Oltre il 30% dei tumori è direttamente collegato a una dieta scorretta e un uomo che fuma ha 23 volte più probabilità di ammalarsi di cancro al polmone rispetto a chi non lo fa. Ma l’adesione agli screening è altrettanto importante; si pensi, ad esempio, che la mammografia può ridurre del 25% la mortalità. L’accesso a questo esame è in media del 55%, con un divario tra Centro-Nord e Sud dove i livelli di adesione sono al 40%. Nelle donne straniere il dato è ancora fortemente inferiore.
L’Aiom ha deciso quindi di attivare un progetto nazionale dal titolo “Problematiche oncologiche nei migranti: dall’emergenza alla gestione”. Il progetto prevede incontri e la realizzazione di opuscoli informativi tradotti nelle principali lingue da diffondere in collaborazione con altre società scientifiche. E sul web, nel sito www.aiom.it, verrà attivata un’area dedicata con un’attenzione particolare alle seconde generazioni.

torna all'inizio del contenuto
Pubblicato il: Martedì, 08 Novembre 2011 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

Valuta questo sito

torna all'inizio del contenuto