05/06/2025
Il rapporto curato dall’Osservatorio di Pavia
05/06/2025
Il rapporto curato dall’Osservatorio di Pavia
Quale e quanta Africa emerge dai media italiani? Quale corrispondenza o distanza dall’immagine che ne ha l’opinione pubblica? Sono solo alcune delle domande a cui tenta di rispondere la VI edizione de “L’Africa MEDIAta”, il rapporto presentato martedì 20 maggio a Roma da Amref Health Africa-Italia. Il rapporto – curato dall’Osservatorio di Pavia – analizza le prime pagine dei quotidiani nazionali, i notiziari di prima sera e i programmi televisivi.
Sulle prime pagine dei sei quotidiani nazionali analizzati al primo posto c’è la “categoria” guerra e terrorismo, con Sudan e Repubblica Democratica del Congo su tutto. Nei programmi televisivi invece il Piano Mattei, vertice Italia-Africa e progetti di cooperazione umanitaria alimentano il dibattito pubblico, spostando in parte l’attenzione dal tema del fenomeno migratorio e degli sbarchi. Ed è per questo che il tema cooperazione è secondo, seguito da guerra e terrorismo.
In linea con una “invisibilità” delle persone africane e afrodiscendenti, il rapporto – grazie al confronto con l’indagine “Africa e Salute: l’opinione degli italiani”, condotta da Ipsos per Amref nel settembre 2024 – evidenzia anche una assoluta corrispondenza tra la percezione e la rappresentazione del continente africano. Nei media mainstream si conferma l’esclusività dei “soliti” temi affiancati all’Africa: la povertà, le migrazioni, le guerre, a cui si aggiungono carestia, sovrappopolazione, malattie, disoccupazione, terrorismo. Argomenti, questi, che restituiscono i contorni di una “Africa senza speranza” e che si insinuano purtroppo anche negli occhi e nel pensiero degli italiani. Come testimoniato dal sondaggio Ipsos, alla domanda “quali sono le parole che associ principalmente all’Africa?”, il 67% degli intervistati ha risposto con “povertà, malattie, e migrazione”.
La Presidente di Amref Italia, Paola Crestani, ricorda che qualche anno fa il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella usò queste parole “l’Italia è più che mai convinta della necessità che i nostri due continenti affrontino insieme le sfide rivolte oggi alla comunità internazionale. Il modo in cui si racconta un continente può alimentare pregiudizi, distanza, paura. Oppure può costruire ponti di conoscenza, rispetto, collaborazione. Ponti di sviluppo”.