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Italia, cresce l'emigrazione

30/05/2014

Intanto i nuovi italiani rallentano il ritmo di invecchiamento della popolazione residente

La dinamica migratoria in Italia si è attenuata con la crisi, pur restando, come avviene da oltre un ventennio, positiva; cresce invece il numero delle persone che lasciano il Paese. I dati emergono dal Rapporto annuale 2014 dell’Istat sulla situazione del Paese. Gli ingressi di cittadini stranieri hanno in parte rallentato il ritmo di invecchiamento della popolazione residente, sia direttamente grazie al giovane profilo per età degli immigrati sia indirettamente grazie al contributo dei cittadini stranieri alla fecondità. Ciò risulta soprattutto al Nord e al Centro, dove sono iscritti in anagrafe al 1° gennaio 2013 quasi 10 cittadini stranieri ogni 100 residenti, a fronte del 3 per cento del Mezzogiorno.
Nel 2012 il numero di cittadini stranieri che lasciano l’Italia è in aumento rispetto all’anno precedente: circa 38mila emigrazioni per l’estero su complessive 106mila registrate riguardano cittadini stranieri (+17,9 per cento). Sono sempre più numerosi anche gli italiani che si trasferiscono all’estero: aumentano gli espatri e calano i rientri. Nel 2012 gli italiani di rientro dall’estero sono circa 29mila, 2mila in meno rispetto all’anno precedente; al contrario è marcato l’incremento degli italiani che decidono di trasferirsi in un Paese estero. Il numero di emigrati italiani è pari a 68mila unità, il più alto degli ultimi dieci anni ed è cresciuto del 35,8 per cento rispetto al 2011.
Per quanto riguarda la situazione lavorativa dei cittadini immigrati, il rapporto evidenzia un tasso di disoccupazione del 17,3 per cento contro l’11,5 per cento degli italiani. Il divario, che era pari a circa due punti nel 2008, è dunque arrivato nel 2013 a quasi sei punti, soprattutto nelle regioni del Centro-Nord.
Secondo il rapporto, sono diminuiti di oltre 76mila in 5 anni i nati da entrambi i genitori italiani, mentre quelli con almeno un genitore straniero hanno continuato ad aumentare fino al 2012 superando le 100mila unità, pari a un quinto dei nati della popolazione residente. Per il 2013 ci si attende per la prima volta una diminuzione anche dei nati stranieri.
La popolazione straniera percepisce una migliore condizione di salute rispetto a quella italiana; infatti il tasso standardizzato di coloro che si dichiarano in buone condizioni di salute si attesta all’87,5 per cento, contro l’83,5 per cento degli italiani.

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Pubblicato il: Venerdì, 30 Maggio 2014 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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