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Istat, “La situazione del Paese”

20/05/2018

nella 26esima edizione “Le traiettorie migratorie tra locale e globale”

L’Italia da paese di emigranti è diventata lentamente, a partire dagli anni Settanta, anche terra di immigrazione al punto che il saldo del movimento migratorio con l’estero, nell’ultimo quarantennio, risulta costantemente positivo. Al contingente numeroso di italiani che espatriano contribuisce anche quello dei “nuovi italiani”, cioè i cittadini di origine straniera che hanno acquisito la cittadinanza.
La stima della popolazione straniera al 1° gennaio 2018 mostra un incremento di 18 mila persone rispetto all'anno precedente, come saldo tra ingressi e uscite ma anche come nuove acquisizioni di cittadinanza: nel 2016 sono oltre 201 mila e si stima che nel 2017 superino le 224 mila. Si tratta perlopiù di cittadini non comunitari: il 18,3% dei naturalizzati nel 2016 ha come cittadinanza di origine quella albanese e il 17,5% quella marocchina.
Il saldo migratorio, positivo da oltre vent’anni ma in progressivo calo, è in lieve ripresa negli ultimi due (+184 mila nel 2017): le iscrizioni in anagrafe dall’estero registrate annualmente si sono ridotte da 527 mila a 337 mila tra 2007 e 2017. Di queste, il 13 per cento si riferisce a cittadini italiani che rientrano nel Paese. Oltre la metà dei nuovi ingressi di stranieri proviene da nove paesi, nell’ordine: Romania, Nigeria, Pakistan, Marocco, Albania, Cina, Bangladesh, Brasile e India e, nel complesso, coprono quasi la metà delle immigrazioni complessive. Nello stesso arco di tempo, le emigrazioni per l’estero invece sono triplicate, da 51 a 153 mila. Tra il 2012 e il 2016, circa 25 mila naturalizzati, principalmente originari del Subcontinente indiano e del Brasile, si sono trasferiti altrove, nella maggior parte dei casi in Paesi Ue (quasi 19 mila, pari al 75,6% degli emigrati naturalizzati), mentre le collettività marocchina e albanese sono al contrario quelle che si spostano meno dopo la naturalizzazione.
Dei nuovi permessi di soggiorno il 5,7% riguarda le migrazioni per lavoro dei non comunitari (che toccano un nuovo minimo storico), il 34,3% è per asilo politico e motivi umanitari e il 45,1% per ricongiungimento familiare. Per Marocco, Albania, India ed Egitto il motivo principale del permesso di soggiorno è il ricongiungimento familiare. I motivi umanitari e l'asilo politico sono invece le motivazioni principali per Nigeria, Pakistan, Senegal e Bangladesh.
Infine, i nati in Italia da genitori stranieri, che costituiscono la cosiddetta seconda generazione in senso stretto, nel 2016 sono stati circa 700mila, considerando la sola popolazione minorenne. Cresce il numero di ragazzi che acquisiscono la cittadinanza italiana per trasmissione del diritto dai genitori: al 1° gennaio 2017 si contano circa 218 mila minori che hanno acquisito la cittadinanza italiana tra il 2011 e il 2016 (quasi il 30% del totale delle acquisizioni), di cui 169 mila nati in Italia.
Nel 2017 i nati con almeno un genitore straniero sono stati circa 100 mila, più di un quinto del totale, ma dal 2012 diminuisce anche il contributo alle nascite della popolazione straniera. Il numero medio di figli delle donne straniere resta più elevato di quello delle donne italiane (1,95 figli per donna rispetto a 1,27), ma diminuisce per effetto di una struttura per età più “vecchia” rispetto al passato e per i cambiamenti nella dimensione e composizione dei flussi migratori.

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Pubblicato il: Mercoledì, 23 Maggio 2018 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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