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Integrazione minori stranieri

26/10/2009

Fra le problematiche, i minori stranieri sono in svantaggio nel mercato del lavoro rispetto agli autoctoni.

Molti bambini e adolescenti immigrati, in otto paesi ricchi, si trovano in situazioni di svantaggio rispetto ai bambini e ai ragazzi autoctoni. Lo afferma il rapporto "Bambini di famiglie immigrate in otto paesi ricchi" realizzato dall'Unicef presso l'Istituto di Ricerca degli Innocenti di Firenze. Secondo il rapporto, il benessere di questi bambini e adolescenti, in particolar modo di coloro che provengono da paesi a basso e medio reddito , è compromesso in molti ambiti, tra i quali la salute, l'istruzione, la sicurezza economica e abitativa e le opportunità lavorative. Il numero di bambini che vivono in famiglie di immigrati è cresciuto rapidamente in Italia, raddoppiando negli ultimi 5 anni e quadruplicando nell'ultimo decennio. I figli di immigrati registrati alla fine del 2007 sono 660mila. Rappresentano il 10% della popolazione giovanile e la loro incidenza è ancora nettamente inferiore ai maggiori paesi industrializzati. Le condizioni di vita e le caratteristiche socio-economiche dei bambini di famiglie immigrate in Italia sono, secondo lo studio, tutt’altro che omogenee. La provenienza da un paese ad alto reddito o da un paese a medio e basso reddito è un importante fattore di differenziazione, così come la regione del mondo di origine. I bambini e ragazzi immigrati, un quarto degli immigrati presenti in Italia, sono il 16% nel Regno Unito, il 17% in Francia, il 22% negli Usa e Paesi Bassi, il 26% in Germania, il 33% in Australia, il 39% in Svizzera. Le comunità più consistenti sono quella marocchina e quella albanese. In media, il 92% dei bambini in famiglie migranti vive con entrambi i genitori. In Italia, come del resto in gran parte dei paesi industrializzati, il rischio di povertà tende a crescere con l'aumentare del numero dei bambini presenti nella famiglia. Il 22% dei bambini di migranti (provenienti da paesi a medio e basso reddito) vivono in famiglie con due o più fratelli sotto i 18 anni di età. I giovani che vivono nelle famiglie immigrate a livello scolastico sono ormai la maggioranza negli istituti professionali e si trovano in svantaggio nel mercato del lavoro rispetto ai coetanei autoctoni.

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Pubblicato il: Lunedì, 26 Ottobre 2009 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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