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Inclusione finanziaria dei migranti

27/06/2011

L’obiettivo è aumentare l'attenzione al mercato finanziario del mondo dell'immigrazione

Qual è la domanda di servizi bancari da parte della popolazione immigrata e la relativa offerta? A questa domanda cerca di rispondere un rapporto dal titolo “Inclusione finanziaria e Mercato del Migrant Banking”. Il rapporto è parte di un progetto più ampio che prevede anche un piano formativo di educazione finanziaria e un manuale per i migranti sui servizi finanziari. Il progetto è promosso dal ministero dell'Interno in qualità di Autorità di gestione del Fondo europeo per l'integrazione di cittadini dei Paesi terzi (Fei) e realizzato da Deloitte Consulting spa e Microfinanza srl. Il rapporto offre una fotografia del livello di bancarizzazione degli immigrati, con l'obiettivo di aprire una finestra di attenzione sul mercato finanziario del mondo dell'immigrazione nella prospettiva dell'inclusione. Per quanto riguarda la domanda dei cittadini immigrati, dall’indagine emerge un interesse crescente per i prodotti bancari, in particolare per il credito e il trasferimento di denaro all'estero, limitato da alcune criticità: basso reddito, difficoltà di accesso al lavoro, crisi economica, difficoltà di approccio con le banche e, in genere, una certa diffidenza nei confronti degli intermediari finanziari. Le insoddisfazioni degli immigrati si riferiscono in particolare al servizio bancario, che viene ritenuto lento nei tempi, complicato per i tanti documenti richiesti e poco flessibile come orari di apertura e modelli di assistenza, che secondo gli utenti di origine straniera dovrebbero andare incontro a clienti di lingue e culture diverse. Dal lato dell'offerta, le banche sembrano disponibili ad adeguare le loro prestazioni, in primo luogo cercando di conoscere meglio i bisogni della clientela straniera. Il rapporto evidenzia infine che il cosiddetto “migrant banking” è un settore con forti possibilità di sviluppo, a condizione che renda il credito più accessibile lavorando in rete con le istituzioni e le associazioni interessate, renda più flessibile il servizio e investa sul money transfer, considerando che le rimesse all'estero ammontano in Italia a diversi miliardi di euro l'anno. Nel corso del convegno è stata sottolineata inoltre l'importanza di una formazione finanziaria di base per gli stranieri che accedono al sistema finanziario italiano e della valorizzazione dell'immigrato come agente di sviluppo sia per l'Italia che per il Paese d'origine.

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Pubblicato il: Lunedì, 27 Giugno 2011 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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