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Immigrazione, linea comune europea

19/04/2007

"... certamente no al razzismo, no alla xenofobia ma anche l’obbligo per tutti gli immigrati di rispettare i principi che nelle leggi e nell’Unione europea sono scritti”...

“Non ci sono diritti che possano essere negati. Quindi certamente no al razzismo, no alla xenofobia ma anche l’obbligo per tutti gli immigrati di rispettare i principi che nelle leggi e nell’Unione europea sono scritti.” E’ un passaggio dell’intervista rilasciata al microfono del Cinformi dal vicepresidente della Commissione europea, Franco Frattini.

Vicepresidente Frattini, lei ha parlato di linee guida di fronte al fenomeno migratorio, linee guida comuni di cui l’Europa deve farsi carico. Quali sono queste linee? In primo luogo il rispetto fondamentale dei diritti delle persone. Non ci sono diritti che possano essere negati. Quindi certamente no al razzismo, no alla xenofobia ma anche l’obbligo per tutti gli immigrati di rispettare i principi che nelle leggi e nell’Unione europea sono scritti. Se una comunità musulmana pensa ad esempio di imporre alle ragazze il matrimonio forzato, questo non è semplicemente accettabile. La dignità di ogni donna e di ogni uomo è assolutamente da rispettare. In più: linee guida comuni per l’educazione - occorre conoscere la lingua, non si può vivere e lavorare in un Paese senza conoscerne almeno la lingua e le tradizioni -; un sistema di politiche dell’abitazione, della casa - non si può immaginare un ghetto in cui rinchiudere gli immigrati, fonte ovviamente di umiliazione e di frustrazione - e poi una politica del lavoro che colpisca il lavoro nero. Lo sfruttamento degli immigrati clandestini deve essere sanzionato a livello europeo.

Lei ha parlato di un manuale di integrazione. Di cosa si tratta? Noi pubblicheremo agli inizi di maggio una raccolta di tutti i progetti europei di integrazione che funzionano, spiegando in quale Paese o città si svolgono, quanto costano e che cosa fanno. Progetti in cui si formano gli Imam alla conoscenza della cultura europea o si aiutano i bambini piccolissimi a imparare la lingua e a non imparare solo la lingua araba dei propri genitori e così via. Questo progetto sarà diffuso in tutte le lingue parlate nell’Unione europea e quindi sarà un manuale di buone pratiche.

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Pubblicato il: Venerdì, 31 Agosto 2007 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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