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Immigrazione contro lo spopolamento

24/05/2011

In Italia la quota di cittadini stranieri sulla popolazione totale residente è pari al 7,5%

In Italia nascono meno bambini di quanti ne servirebbero per compensare il tasso di mortalità e ciò determina un saldo naturale negativo. In altre parole la popolazione, guardando solo al rapporto nascite-decessi, è in calo.
Nel corso del 2010 – afferma l'Istat – “sono nati 561.944 bambini (6.913 in meno rispetto all’anno precedente) e sono morte 587.488 persone (4.175 in meno rispetto al 2009). Pertanto il saldo naturale, dato dalla differenza tra nati e morti, è risultato negativo per 25.544 unità, un dato che rappresenta il picco negativo dell’ultimo decennio dopo quello del 2003, quando la mortalità toccò valori elevati per la forte calura estiva.”
Tuttavia, i dati relativi ai residenti al 31 dicembre 2010 forniti dall'Istituto nazionale di statistica (diffusi oggi, 24 maggio), ci dicono che a quella data risiedevano in Italia 60.626.442 persone, con un incremento di 286.114 unità (+0,5%) rispetto all'anno precedente. Questo aumento, come afferma l'Istat, è dovuto esclusivamente alle migrazioni dall’estero. In particolare, il movimento migratorio con l’estero nel 2010 ha fatto registrare un saldo positivo pari a +380 mila unità. L'arrivo dei nuovi italiani consente quini di contrastare il calo demografico.
Guardando al quadro generale della presenza dei cittadini immigrati in Italia, la quota di stranieri sulla popolazione totale residente è pari al 7,5%. L’incidenza della popolazione straniera è più elevata in tutto il Centro-Nord (9,9% nel Nord-ovest, 10,3% nel Nord-est e 9,6% nel Centro), rispetto alle regioni del Sud e delle Isole, dove la quota di stranieri residenti è, rispettivamente, del 3,1% e del 2,7%.

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Pubblicato il: Martedì, 24 Maggio 2011 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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