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Immigrazione al centro dell’agenda europea

01/07/2014

Le politiche migratorie dovranno essere più importanti all'interno delle politiche esterne e di sviluppo dell'UE

Tra le priorità previste nell’agenda strategica europea per i prossimi cinque anni v'è l’obiettivo di una migliore gestione della migrazione in tutti i suoi aspetti, attraverso l’adozione di misure politiche coerenti in materia di asilo, immigrazione e frontiere; politiche guidate dai principi di solidarietà ed equa condivisione delle responsabilità sanciti dal trattato.
Questo quanto emerso nel Consiglio europeo del 26 e 27 giugno 2014. “Occorre adottare – si legge nel documento conclusivo – un approccio globale che ottimizzi i benefici della migrazione legale e offra protezione a coloro che ne hanno bisogno, affrontando nel contempo con decisione la migrazione irregolare e mettendo in opera una gestione efficiente delle frontiere esterne dell'UE”.
Secondo quanto stabilito nel Consiglio europeo le politiche migratorie dovranno diventare una parte integrante molto più importante all'interno delle politiche esterne e di sviluppo dell'Unione, applicando il principio “di più a chi fa di più”. Nei prossimi cinque anni l'attenzione sarà posta, in particolare, su:
potenziamento ed espansione dei programmi di protezione regionale, in particolare nelle vicinanze delle regioni di origine, in stretta collaborazione con l'Unhcr; aumento dei contributi a favore degli sforzi di reinsediamento a livello mondiale, considerando in particolare l'attuale protrarsi della crisi in Siria;
lotta più incisiva contro il traffico e la tratta di esseri umani, incentrandosi sui Paesi e le rotte prioritari;
istituzione di un'efficace politica comune di rimpatrio e applicazione degli obblighi in materia di riammissione di cui agli accordi con i Paesi terzi;
piena attuazione delle azioni individuate dalla task force “Mediterraneo”.
Nel testo si legge inoltre che “l'Unione deve mobilitare tutti gli strumenti a sua disposizione per sostenere gli Stati membri nel loro compito”. Tra questi vi sarebbe sia il rafforzamento di Frontex, aumentandone la reattività per sostenere gli Stati membri esposti a forte pressione alle frontiere esterne, sia vagliare la possibilità di istituire un sistema europeo di guardie di frontiera per migliorare le capacità di controllo e di sorveglianza alle frontiere esterne.

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Pubblicato il: Martedì, 01 Luglio 2014 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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