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Il vino italiano “salvato” dagli immigrati

13/09/2011

Sono di 53 nazionalità diverse gli immigrati che nel 2011 sono impegnati nella raccolta dell'uva in Italia

I cittadini immigrati “salvano” il vino italiano, almeno per quanto riguarda alcune fra le etichette più note e pregiate. Guardando ai numeri, sono 30mila i lavoratori stranieri impegnati nella vendemmia 2011 in Italia. E sono loro a garantire la raccolta delle uve destinate ad alcuni fra i vini più pregiati, dal Brunello di Montalcino al Barbaresco fino al Prosecco, nel cui distretto lavorano immigrati di ben 53 differenti nazionalità da 4 diversi continenti.
E’ quanto emerge da un'analisi recente sulla vendemmia realizzata dalla Coldiretti, secondo cui i lavoratori stranieri sono sempre di più tra le vigne e sono diventati una componente indispensabile dei principali distretti vitivinicoli nazionali. Senza gli immigrati, quindi, la produzione sarebbe a rischio.
L’indagine evidenzia che attualmente nei territori di coltivazione dei vigneti destinati alla più prestigiose etichette convivono e lavorano intere comunità di persone di diversa nazionalità. Quasi il 15 per cento dei 210mila lavoratori impegnati nella raccolta delle uve è di origine immigrata. Riguardo le nazionalità dei lavoratori non italiani, nelle vigne destinate alla produzione del Prosecco a prevalere è la presenza dei polacchi, in quelle destinate alla produzione del Barolo i macedoni, in Lombardia per la Bonarda dell’Oltrepò pavese sono presenti per lo più romeni, che insieme ai polacchi operano in maggioranza anche nei vigneti delle bollicine del Franciacorta. In Toscana per il Brunello di Montalcino prevalgono i maghrebini e infine nelle colline dei Castelli romani vi sono anche gli immigrati dell’est europeo a lavorare nella raccolta delle uve.
Un altro aspetto rilevato nell’analisi sulla vendemmia in Italia è quello del “ringiovanimento delle campagne”, grazie alla presenza di lavoratori immigrati con un'età di molto inferiore a quella media del settore. Secondo la Coldiretti, il coinvolgimento delle persone straniere nella vendemmia è una premessa indispensabile al successo del vino italiano a livello nazionale e nel mondo, dove ha conquistato il ruolo di un simbolo del Made in Italy.

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Pubblicato il: Martedì, 13 Settembre 2011 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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