29/05/2025
Si è parlato anche di un nuovo Centro di permanenza per il rimpatrio
29/05/2025
Si è parlato anche di un nuovo Centro di permanenza per il rimpatrio
Il presidente della Provincia autonoma di Trento ha ricevuto (29/4/2025) il sottosegretario all’Interno. Nel colloquio sono stati forniti fra l'altro alcuni aggiornamenti sull'iter di avanzamento per la realizzazione in Trentino di un Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr). Al riguardo, il sottosegretario ha evidenziato come vi siano una decina di centri a livello nazionale e ha espresso l'intenzione del governo di aumentarne il numero, accogliendo la disponibilità offerta dalle Province di Trento e di Bolzano di realizzare queste strutture nei rispettivi territori.
Per il presidente della Provincia autonoma di Trento, un Cpr sul territorio trentino, con un numero di posti limitati a un massimo di 25, permetterà di semplificare il lavoro per la sicurezza svolto dalle forze dell'ordine e avrà una funzione di deterrenza. Sono in corso - ha aggiunto - interlocuzioni tecniche con il Ministero dell'Interno in vista della sottoscrizione di uno specifico accordo, a cui seguirà l'avvio dei lavori di realizzazione del centro.
Secondo quanto specificato dal sottosegretario all'Interno, i Cpr non sono delle strutture carcerarie, ma luoghi in cui vengono trattenute persone in situazione di irregolarità sul territorio nazionale e socialmente pericolosi, sulla base di condanne e della convalida al trattenimento da parte dell’autorità giudiziaria. Si tratta - ha quindi aggiunto - di strutture deputate all’identificazione e al rimpatrio di soggetti ritenuti pericolosi per la sicurezza pubblica. La gestione è in capo a enti terzi, mentre i costi sono sostenuti interamente dal Ministero.