27/03/2014
Intervento della seconda carica dello Stato alla presentazione del Rapporto sulla famiglia in Italia 2014Grasso, "pensare a nuovo percorso di cittadinanza”
Cittadinanza, coesione sociale e seconde generazioni. E' una riflessione a 360 gradi sul fenomeno migratorio quella fatta il 26 marzo 2014 dal Presidente del Senato, Pietro Grasso, in occasione della presentazione del “Rapporto sulla famiglia in Italia” 2014 del Cisf (Centro internazionale studi famiglia). Al centro dello studio quest'anno le “famiglie di fronte alle sfide dell'immigrazione”. Il rapporto espone i risultati di un'indagine condotta su un campione di 4mila interviste, finalizzata a conoscere gli approcci delle famiglie residenti rispetto al fenomeno migratorio in Italia.
La critica ai mass media
La seconda carica dello Stato ha analizzato i risultati del Rapporto senza risparmiare una critica, in tema di immigrazione, ai mezzi di comunicazione, che secondo Grasso “tendono talvolta a rappresentare in modo superficiale e distorto il fenomeno”.
“Da una parte – ha detto il Presidente del Senato – si osservano reazioni di timore, di pregiudizio e di resistenza verso gli immigrati visti spesso come un pericolo, in quanto concorrenti rispetto ai bisogni primari delle famiglie italiane. Sono sentimenti alimentati dai mass media che tendono talvolta a rappresentare in modo superficiale e distorto il fenomeno e gli stessi dati numerici della presenza degli immigrati e, ad esempio, dei reati da questi commessi, che gli italiani intervistati spesso sovrastimano notevolmente rispetto alla realtà. Dall'altra emerge dall'indagine che le famiglie italiane dimostrano una crescente attitudine relazionale positiva e un significativo spirito di accoglienza e solidarietà. Esse dipendono dai contatti personali con gli immigrati che attenuano le diffidenze e innescano virtuosi meccanismi di fiducia reciproca, sostegno e relazionalità.”
Scuola, primo fattore di inclusione
Dopo la critica ai media, il Presidente del Senato ha sottolineato il ruolo fondamentale della scuola nella costruzione di una comunità coesa. Scuola che “deve sapere costruire la capacità dei giovani cittadini di conoscere e di apprezzare le differenze”.
“Io sono convinto – ha detto la seconda carica dello Stato – che la sfida della costruzione di una nuova società multietnica e multiculturale debba muovere dalla scuola, che oggi è arricchita in tutta Italia dai bei volti di ragazzi che arrivano da luoghi geograficamente e culturalmente lontani. Proprio la diversità è il paradigma dell'identità stessa della scuola che deve sapere costruire la capacità dei giovani cittadini di conoscere e di apprezzare le differenze all'insegna di una coesione sociale attenta alla dimensione cognitiva dei saperi e a quella affettiva di ciascuno, affinché possa realizzarsi un nuovo concetto di cittadinanza, plurale ed edificato attorno a comuni valori.”
Nuove regole per la cittadinanza
Grasso ha auspicato il superamento dell'attuale normativa in materia di cittadinanza (“fra le più severe in Europa”), guardando in particolare alle seconde generazioni di immigrati.
“E' giunto il momento – ha detto – di pensare a un nuovo percorso di cittadinanza per gli stranieri che qui si sono integrati e per le seconde generazioni. Le nostre norme sulla cittadinanza sono fra le più severe in Europa e rischiano di escludere dai diritti migliaia di persone che con il loro lavoro onesto contribuiscono al benessere e al progresso della nostra società, che è anche la loro società. Penso poi ai giovani nati nel nostro paese, che qui studiano, parlando la nostra lingua e i nostri dialetti; che tifano o giocano nelle nostre squadre di calcio. Spesso mi ritrovo fra molti di loro nelle iniziative a favore della legalità e mi sono sempre chiesto amaramente perché questi giovani combattono per la giustizia e per il futuro di un paese di cui non sono e non saranno mai cittadini, almeno finché la legge non sarà cambiata.”