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“Fu(n)sion” a Trento, un ponte tra profughi e giovani

10/08/2017

Il progetto ha coinvolto studenti universitari, giovani volontari e alcune realtà impegnate nell’accoglienza richiedenti asilo in Trentino

Si chiamano Joy, Fatuma, Anita e Stella, le giovani donne migranti che quest’estate sono state coinvolte nel progetto Fu(n)sion a Trento. Il progetto è stato ideato da tre studentesse della facoltà di sociologia dell’Università di Trento e realizzato con il supporto del Centro Servizi Volontariato e delle Politiche Giovanili e con la collaborazione del Centro Astalli di Trento e l’Atas onlus che fanno parte della rete dell’accoglienza richiedenti protezione internazionale coordinata dal Cinformi. Joy e Stella sono originarie della Nigeria, Fatuma della Somalia. Tutte e tre sono accolte nel progetto di accoglienza ordinaria Sprar in Trentino gestito dal Cinformi. Anita arriva invece dal Congo, ha ottenuto la protezione internazionale, ed il suo progetto di accoglienza si è concluso qualche mese fa. Oltre a loro, al percorso concluso parzialmente, hanno partecipato tre giovani volontari e un gruppo di bambini frequentanti le attività estive gestite dalla cooperativa Arianna presso “La Casetta Centro Aperto” di Canova di Gardolo.
Attraverso il progetto difatti si è cercato di gettare le basi per una migliore conoscenza della comunità locale da parte delle donne migranti richiedenti asilo e rifugiate, e d’altra parte è stata offerta la possibilità ai giovani sia volontari sia studenti che frequentano la Casetta di Canova di Gardolo di conoscere il fenomeno della migrazione forzata, non attraverso dati e numeri, ma attraverso la relazione diretta, i racconti e le storie delle persone accolte nel progetto di accoglienza richiedenti protezione internazionale in Trentino.
Una prima parte del progetto è stata costituita da quattro giornate di formazione al quale hanno partecipato le donne migranti e i tre volontari in un'esperienza volta alla comprensione del gioco come veicolo di scambio culturale. Il risultato della prima fase della formazione è stata la progettazione di una serie di attività ludico-ricreative che sono state poi proposte ai ragazzi della Casetta di Canova nell’arco di dieci giornate. E’ previsto, infine, un momento di restituzione del progetto alla cittadinanza nel corso della settimana della gentilezza che si terrà a Canova a fine settembre 2017 e la realizzazione di un’opera artistica, ovvero di un murales ad esposizione pubblica nell’ambito della settimana dell’accoglienza che si svolgerà dal 7 al 15 ottobre 2017 in Trentino.

L’ultima giornata di incontro del progetto Fu(n)sion
L’ultima delle 10 giornate nelle quali le 4 donne migranti e i giovani volontari hanno incontrato i ragazzi che frequentano le attività estive della Cassetta di Canova di Gardolo è stata mercoledì 9 agosto 2017. Insieme si è cercato di ricostruire la rotta seguita da loro per arrivare in Europa. Si è scoperto così i paesi attraversati dalla Nigeria, dal Congo o dalla Somalia per raggiungere la Libia, le fatiche di queste donne di camminare per giorni senza acqua nel deserto, il viaggio nel barcone, la speranza, la nostalgia per chi è rimasto in patria. Inoltre, l’incontro ha avuto come scopo la raccolta di idee per creare il murales dell’accoglienza. E la giornata si è conclusa con la consegna degli attestati di partecipazione ai giovani studenti che frequentano la Casetta di Canova di Gardolo e alle giovani migranti. Si è conclusa l’ultima giornata, ma non il progetto che prosegue. nell’ambito della settimana della gentilezza che si svolgerà a Canova di Trento a fine settembre 2017 e nell’ambito della settimana dell’accoglienza dal 7 al 15 ottobre.

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Pubblicato il: Giovedì, 10 Agosto 2017 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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