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Fini, no all'equazione immigrazione-criminalità

20/02/2009

“L’integrazione degli immigrati nel nostro Paese rappresenta una sfida che le istituzioni e la società civile hanno il dovere di vincere. Dall’esito di questa sfida dipende la possibilità stessa dell’Italia...

“L’integrazione degli immigrati nel nostro Paese rappresenta una sfida che le istituzioni e la società civile hanno il dovere di vincere. Dall’esito di questa sfida dipende la possibilità stessa dell’Italia di avere un futuro di coesione sociale e pluralismo culturale, nel segno dei suoi storici valori di civiltà e dei princìpi di rispetto della dignità della persona umana sanciti dalla Costituzione.” E' un passaggio dell'intervento tenuto dal presidente della Camera dei Deputati in occasione della presentazione del VI Rapporto del Cnel sul tema "Indici di integrazione degli immigrati in Italia". Gianfranco Fini, nella propria riflessione sul tema immigrazione, ha affrontato anche il tema del rapporto fra immigrazione e criminalità, facendo riferimento a recenti fatti di cronaca. “Mai come in questi casi – ha detto – dobbiamo mantenere la lucidità e la serenità per respingere l’odiosa associazione mentale tra criminalità e immigrazione che può diffondersi in diverse fasce della popolazione italiana.” Tornando all'integrazione, Fini ha affermato che “occorrono due condizioni fondamentali: inclusività e fiducia. A queste condizioni occorre aggiungerne una terza, di carattere più generale e che riguarda la capacità dell’Italia di ridefinirsi come nazione in vista del futuro multiculturale – per molti aspetti già presente – che riguarda l’Europa intera. Parlando di integrazione, ritengo che dobbiamo superare la logica dell’emergenza e definire un progetto di società più aperta, più evolutiva e più libera.” “Mi limito soltanto a osservare – ha detto Fini in conclusione – che non c’è alternativa all’integrazione. Ci sarebbe solo la prospettiva dell’emarginazione per molti nuovi cittadini possibili. Ma non sarebbe un’alternativa: sarebbe una sconfitta. Una sconfitta per tutti, per gli italiani non meno che per gli immigrati.

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Pubblicato il: Venerdì, 10 Luglio 2009 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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